Sono stati recentemente
pubblicati su Physics of the Earth and Planetary Interiors i
risultati di una ricerca condotta da Aleksey Smirnov e da alcuni
suoi colleghi delle università di Rochester e Yale, stando ai quali
il nucleo interno e solido del nostro pianeta sarebbe più vecchio di
almeno 1,2 miliardi di anni di quanto finora ritenuto.
Sebbene in realtà non sia nota con assoluta precisione l'età del
nucleo interno (sono ipotizzati valori da 2 a 4 miliardi di anni),
l'incremento proposto da Smirnov porterebbe molti modelli a dover
fare i conti con un nucleo solido già esistente all'inizio
dell'accrezione della protoTerra, scenario finora non previsto.
Alla base del lavoro del team di Smirnov ci sono numerosi
rilevamenti paleomagnetici effettuati su formazioni rocciose del
Precambriano (da 4500 a 542 milioni di anni fa), appartenenti a 28
diverse regioni geografiche. Tramite il paleomagnetismo è possibile
risalire (fatte certe premesse non sempre condivisibili) alla
disposizione e all'intensità del campo magnetico terrestre.
Osservando come è variata quest'ultima nel Precambriamo, Smirnov ha
associato l'inizio della formazione del nucleo interno solido con
l'inizio della tettonica a placche, fenomeno che però a sua volta
non ha un'epoca certa di inizio (da zirconi ritrovati nell'ovest
dell'Australia, si sa solo che 4,4 miliardi di anni fa c'era già una
crosta superficiale).
Evidentemente serviranno ulteriori ricerche per creare un quadro
d'insieme più preciso, e proprio a questo fine Smirnov sta
effettuando nuove misurazioni in India. Ne sentiremo ancora
parlare... |