Così come l'acqua è protagonista sulla Terra di un ciclo che
passa attraverso piogge, fiumi, mari, evaporazione e poi ricomincia, altrettanto il gas nelle galassie è ritenuto protagonista di un ciclo dominato dalla formazione stellare.
Quando le stelle terminano la loro vita come supernovae, il gas che espellono, ricco in elementi pesanti, può raggiungere grandi distanze ed entrare nell'alone delle galassie spirali. L'alone è una regione molto estesa, approssimativamente sferica, che circonda completamente una galassia.
Poiché ci sono numerosi esempi di galassie particolarmente attive che mostrano lo spostamento di gas caldo dal disco verso l'alone, e poiché i modelli teorici dell'evoluzione galattica richiedono un costante rifornimento di gas oltre il disco, si è a lungo ritenuto che all'interno delle galassie stesse dovesse esistere un ciclo del gas.
Il gas caldo è espulso nell'alone e poi ricade raffreddandosi sotto l'influenza della gravità, fornendo nuovo combustibile per la formazione stellare. Un tale ciclo, in tutte le galassie dove si formano stelle, non solo in quelle molto attive, garantirebbe la continuazione della formazione stellare per periodi di tempo molto lunghi.
Individuare le riserve di gas caldo all'interno degli aloni è comunque assai difficile, perché emettono pochissima luce e hanno una distribuzione probabilmente uniforme.
Ora, in tre ricerche complementari, Nicolas Lehner (University of Notre Dame in South Bend, Ind.), Jason Tumlinson (Space Telescope Science Institute, Baltimore, Md.) e Todd Tripp (University of Massachusetts at Amherst) hanno usato lo spettrografo ultravioletto COS del telescopio spaziale Hubble per individuare quelle riserve.
Ci sono riusciti osservando le linee di assorbimento negli spettri di quasar distanti. Quando la loro luce passa attraverso l'alone della nostra galassia, o quello di altre galassie vicine, il gas caldo assorbe
ben determinate frequenze, generando linee scure nello spettro. Queste possono essere usate per identificare il gas e misurare quanto ce n'è.
I risultati dicono che ce n'è una gran quantità, tanto quanto il gas contenuto nel disco galattico dove si formano le stelle. Sebbene i risultati dicano anche che questo gas caldo è spesso in allontanamento dalle galassie, ci si aspetta che una parte di esso raffreddi e ricada, andando ad alimentare la formazione stellare. |