25 Nov 2011

 

C'è un oceano sotto i ghiacci di Plutone?

 

Si discute da lungo tempo sulla possibilità che Plutone nasconda un oceano di acqua liquida al di sotto dello spesso strato di ghiaccio che lo ricopre. Per quanto distante dal Sole e collocato in un luogo dove la temperatura si aggira attorno ai -200°C, il pianeta nano potrebbe contenere nel nucleo una quantità di elementi radioattivi sufficiente a produrre il calore necessario a mantenere liquido uno strato di acqua ampio come tutto il globo del pianeta nano.
In particolare, si fa affidamento sulla presenza del diffusissimo potassio-40 (che decade in argo-40 e che viene usato per datare le rocce), individuato in numerose meteoriti in percentuali superiori a quelle che servirebbero a tenere liquido un oceano su Plutone.
Per capire se effettivamente l'oceano esiste, Guillaume Robuchon e Francis Nimmo, della University of California di Santa Cruz, hanno modellizzato l'evoluzione termica del pianeta nano e studiato il comportamento del guscio di ghiaccio di azoto più esterno, per capire come la superficie può presentarsi se l'oceano esiste, il tutto da riscontrare poi nella realtà quando nell'aprile 2015 la sonda New Horizons raggiungerà Plutone.
Secondo Robuchon e Nimmo, l'esistenza dell'oceano potrebbe essere confermata dall'assenza di un rigonfiamento equatoriale, presente invece nella misura di circa 10 chilometri se il pianeta nano è totalmente ghiacciato. In mancanza di rigonfiamento, ci si aspetta che l'oceano di acqua liquida (frammista ad altri elementi) si trovi al di sotto di una crosta solida composta prevalentemente di azoto e spessa circa 160-170 km, valori validi anche per la profondità dell'oceano stesso.
Altri indizi sulla presenza dell'oceano verranno dalle immagini ad alta risoluzione della superficie (fino a 62 metri/pixel) che la New Horizons prenderà. Quanto più numerose e diffuse saranno le strutture originate da tensioni interne, tanto più probabile sarà l'esistenza di elementi liquidi.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory Southwest Research Institute