3 Ott 2011

 

Arp 220, primatista di supernovae

 

Che la galassia interagente Arp 220 fosse sede di intensa formazione stellare c'era da aspettarselo, dal momento che la pressione dei gas generata dalla fusione fra galassie porta a quella situazione. Che invece fosse anche molto ricca di supernovae e residui di supernovae era solo un'ipotesi che ora trova conferma attraverso una ricerca eseguita nel dominio delle onde radio con la rete di antenne appartenenti all'European VLBI Network (EVN) e al Very Long Baseline Array (VLBA).
Gli autori della ricerca, un gruppo di astronomi con base al Chalmers and Onsala Space Observatory (Svezia), hanno osservato per alcuni anni a lunghezze d'onda di 2 cm e 3,6 cm una quarantina di sorgenti radio presenti nelle regioni centrali di Arp 220, scoprendo che 17 di esse mostrano caratteristiche spettrali e di variabilità tipiche delle supernovae e dei residui di supernovae. Di queste sorgenti, 7 sono state risolte ad entrambe le lunghezze d'onda indagate, e le vediamo (tranne una) nel riquadro in alto, la cui estensione reale massima è di 250 anni luce.
Poiché quel tipo di sorgenti può essere osservato solo per un periodo di tempo compreso fra l'esplosione della supernova e la dissoluzione del suo residuo, il fatto di vederne così tante in una ristretta regione e contemporaneamente significa che vi è un elevato tasso di esplosioni stellari: le 7 identificate con certezza si sono probabilmente verificate negli ultimi 60 anni, a fronte di una media di una supernova ogni trimetre (nella nostra galassia la media è di circa 1 al secolo).

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: NASA, ESA, Hubble Heritage Team, Chalmers