Nella lunga storia della Terra si
sono verificati due o forse tre eventi di glaciazione globale,
durante i quali il nostro pianeta si è trasformato in una gigantesca
palla di neve. Quegli episodi, denominati "Snowball Earth" (termine
coniato nel 1992 dal geobiologo Joseph Kirschvink) hanno interessato ere
geologiche comprese fra gli 800 e i 550 milioni di anni fa,
perdurando ciascuna per circa 10 milioni di anni.
Poiché in quei tempi la vita era già abbondantemente presente negli
oceani del nostro pianeta, benché sotto forma di semplici
microorganismi, ci si è chiesti a lungo come potesse aver superato
fasi così critiche, in cui acqua liquida e luce avrebbero dovuto
essere assenti sotto la coltre di ghiaccio.
Secondo alcune correnti di pensiero, il problema nemmeno si pone in
quanto la principale prova della Snowball Earth, ovvero la
formazione di depositi glaciali a latitudini equatoriali, può
trovare una diversa spiegazione. Quelli che invece sostengono la
realtà di quegli eventi ritengono che per qualche motivo nelle acque
aperte
possono essere rimaste delle "oasi" liquide nelle quali filtrava la
luce solare.
L'ultima pubblicazione scientifica in questo senso, apparsa su Geophysical Research Letters a firma di
Adam Campbell, Edwin Waddington e Stephen Warren (University of Washington),
sostiene l'ipotesi che in quelle lontane ere precambriane (correva
il Neoproterozoico) uno o più mari con la conformazione dell'attuale
Mar Rosso, quindi lunghi e stretti, avrebbero potuto opporre una
resistenza fisica al congelamento, sufficiente a mantenerne almeno
una piccola parte allo stato liquido e con uno spessore dei ghiacci
superficiali tale da non inibire completamente il passaggio della
luce solare indispensabile alla fotosintesi del plancton vegetale,
sicuramente presente (lo dicono i fossili) non solo durante le
glaciazioni, ma anche prima e, soprattutto, dopo.
Se anche quegli ipotetici mari si fossero del tutto ghiacciati, la
vita sulla Terra avrebbe dovuto ripartire da un livello evolutivo
molto più primitivo e oggi il pianeta sarebbe molto diverso. |