Si è appena concluso un lavoro
che ha tenuto occupati per una decina di anni (e per oltre 4500 ore
complessive di osservazione) diversi ricercatori
del Max Planck Society e della Chinese Academy of Sciences. Si
tratta della realizzazione di un atlante piano della nostra galassia
(di latitudine galattica compresa fra i 5° nord e i 5° sud, e di
longitudine da 10° a 230°), basato sull'osservazione dell'emissione
radio polarizzata alla lunghezza d'onda di 6 cm, corrispondente alla
più elevata frequenza finora indagata da un radiotelescopio.
Lo strumento in questione è l'antenna di 25 metri di diametro del National Astronomical Observatory (NAO),
collocata presso la città cinese di Urumqi, a 2000 metri di altezza,
dove le caratteristiche del cielo sono particolarmente favorevoli
all'osservazione delle radioemissioni ad alta frequenza.
Gli obiettivi principali del decennale lavoro (che ha già prodotto
24 pubblicazioni scientifiche) erano quelli di mappare su larga
scala il campo magnetico della nostra galassia, di investigare le
proprietà delle regioni di idrogeno ionizzato (HII) e di scoprire
eventuali residui di supernovae. In quest'ultimo ambito si sono
registrate due nuove scoperte, delle quali vediamo qui sopra le
relative mappe radio, dalle quali si deduce che i due residui sono
larghi circa 1° d'arco, quindi il doppio del disco lunare.
Nonostante i due nuovi oggetti trovati, il numero complessivo di
queste strutture finora scoperte all'interno della nostra galassia,
270, rimane invariato, perché i ricercatori impegnati nella stesura
dell'atlante hanno anche scoperto che due presunti residui di
supernova, fino a quel momento accettai come tali, erano invece
strutture di altra natura. |