2 Set 2011

 

Scoperta una piccola stella senza metalli

 

Sono usciti ieri su Nature i risultati di una sorprendente scoperta fatta con il Very Large Telescope dell'ESO da un team di astronomi europei. Ad essere scoperta è stata una stella di circa 0,8 masse solari, appartenente alla nostra galassia e composta pressoché interamente di idrogeno ed elio, con aggiunta di tracce insignificanti di elementi più pesanti (i cosiddetti "metalli"), tanto che il contenuto di questi ultimi in SDSS J102915+172927 (nome di catalogo della stella in questione) è addirittura 20.000 volte inferiore a quello riscontrato nel Sole!
L'esistenza di una stella composta esclusivamente (o quasi) di idrogeno ed elio crea seri problemi ai più accreditati modelli matematici che descrivono la nascita delle stelle, infatti si era finora dato per certo che la contrazione delle nubi protostellari potesse iniziare solo in presenza di metalli in grado di sottrarre calore alla nube stessa (i più efficienti da questo punto di vista sono il carbonio e l'ossigeno), permettendone così il collasso gravitazionale, operazione invece impedita dalle tipiche temperature di nubi composte unicamente dai due elementi più leggerei presenti in natura.
Un'ulteriore complicazione viene dal fatto che secondo la teoria del Big Bang, la più condivisa fra quelle cosmogoniche, la materia primordiale era composta per circa il 75% di idrogeno, per circa il 25% di elio, con tracce di litio. Ma dall'analisi spettarle di SDSS J102915+172927, effettuata con i potenti spettrografi X-shooter e UVES del VLT, il litio risulta assente, e poiché la stella ha un'età di ben 13 miliardi di anni, ed è quindi verosimilmente una delle più vecchie dell'intero universo, è del tutto inspiegabile il motivo per cui la sua composizione chimica non rifletta quella teorica.
Evidentemente c'è qualcosa che ancora deve essere pienamente compreso, anche perché quella quasi anonima stella inserita nel catalogo della Sloan Digital Sky Survey sembra non essere unica nel suo genere, ne sono infatti già state individuate altre che necessitano di ulteriori osservazioni.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: ESO/Digitized Sky Survey 2