Fra i sistemi planetari extrasolari
scoperti dal satellite francese Convection, Rotation and planetary Transits (CoRoT)
ce n'è uno che viene sottoposto dalla sua stella ospite a un flusso
di raggi X così intenso da strappargli 5 milioni di tonnellate di
materia ogni secondo (illustrazione a destra).
Il sistema in questione è quello della stella CoRoT-2a (al centro
della foto a sinistra), distante 880
anni luce, la quale possiede un pianeta di circa 3 masse gioviane,
CoRoT-2b, in orbita ad appena 4 milioni di km di distanza. Al
sistema appartiene anche una piccola stella compagna distante dalla
coppia un migliaio di unità astronomiche.
Come evidenziato da un recente lavoro condotto sotto la guida di
Sebastian Schröter da ricercatori della Universität Hamburg, con il
telescopio spaziale per raggi X Chandra e con lo spettrografo UVES
dell'ESO VLT Kueyen telescope, la stella CoRoT-2a manifesta
un'intensissima attività magnetica, tipica delle stelle molto
giovani che hanno appena completato la loro formazione.
L'attività magnetica è fonte di intensi flussi di radiazione X che
investono il vicino pianeta e che lo sottopongono a una continua
erosione. Curiosamente però, CoRoT-2a non dovrebbe più essere così
attiva, dal momento che ha un'età stimata fra 100 e 300 milioni di
anni, ben superiore dunque a quella in cui si manifestano le
convulse fasi della gioventù.
I ricercatori ritengono che sia proprio la notevole vicinanza di
CoRoT-2b, e le considerevoli maree da esso prodotte, a mantenere la
stella su livelli di attività molto elevati. In altre parole è il
pianeta stesso a creare le condizioni che lo stanno portando ad una
relativamente rapida evaporazione.
Quando la massa di CoRoT-2b sarà ridotta a una frazione di quella
odierna, l'attività di CoRoT-2a scemerà, risparmiando probabilmente
le parti più interne e dense del pianeta. |