14 Set 2011

 

CoRoT-2b bombardato di raggi X

 

Fra i sistemi planetari extrasolari scoperti dal satellite francese Convection, Rotation and planetary Transits (CoRoT) ce n'è uno che viene sottoposto dalla sua stella ospite a un flusso di raggi X così intenso da strappargli 5 milioni di tonnellate di materia ogni secondo (illustrazione a destra).
Il sistema in questione è quello della stella CoRoT-2a (al centro della foto a sinistra), distante 880 anni luce, la quale possiede un pianeta di circa 3 masse gioviane, CoRoT-2b, in orbita ad appena 4 milioni di km di distanza. Al sistema appartiene anche una piccola stella compagna distante dalla coppia un migliaio di unità astronomiche.
Come evidenziato da un recente lavoro condotto sotto la guida di Sebastian Schröter da ricercatori della Universität Hamburg, con il telescopio spaziale per raggi X Chandra e con lo spettrografo UVES dell'ESO VLT Kueyen telescope, la stella CoRoT-2a manifesta un'intensissima attività magnetica, tipica delle stelle molto giovani che hanno appena completato la loro formazione.
L'attività magnetica è fonte di intensi flussi di radiazione X che investono il vicino pianeta e che lo sottopongono a una continua erosione. Curiosamente però, CoRoT-2a non dovrebbe più essere così attiva, dal momento che ha un'età stimata fra 100 e 300 milioni di anni, ben superiore dunque a quella in cui si manifestano le convulse fasi della gioventù.
I ricercatori ritengono che sia proprio la notevole vicinanza di CoRoT-2b, e le considerevoli maree da esso prodotte, a mantenere la stella su livelli di attività molto elevati. In altre parole è il pianeta stesso a creare le condizioni che lo stanno portando ad una relativamente rapida evaporazione.
Quando la massa di CoRoT-2b sarà ridotta a una frazione di quella odierna, l'attività di CoRoT-2a scemerà, risparmiando probabilmente le parti più interne e dense del pianeta.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: Optical: NASA/NSF/IPAC-Caltech/UMass/2MASS, PROMPT; Wide field image: DSS; X-ray: NASA/CXC/Univ of Hamburg/S.Schröter et al; Illustration: CXC/M. Weiss