Negli ultimi tempi hanno più
volte fatto notizia quelle simulazioni, realizzate tramite
supercomputer, che si pongono l'obiettivo di ricostruire le
dinamiche che hanno portato la nostra galassia ad avere l'aspetto
attuale. L'ultima di tali simulazioni, realizzata da astronomi
dell'Università della California di Irvine e pubblicata su
Nature, descrive nel dettaglio la formazione dei principali bracci
di spirale come conseguenza di ripetute interazioni gravitazionali
del nostro sistema stellare con la vicina galassia nana denominata
Sagittario.
Secondo Chris Purcell e James Bullock, autori della simulazione
(della quale vediamo qui sopra una fase), negli ultimi due miliardi
di anni la galassia Sagittario ha interagito in due diverse
occasioni con la
nostra, perdendo a favore di quest'ultima una rilevante quantità di
materia oscura e materia ordinaria, che dopo essersi inizialmente
distribuita su ampi archi ha finito col disporsi sul piano della Via
Lattea, creando i bracci principali.
L'efficienza con cui la nostra galassia ha strappato nelle due
occasioni materia oscura alla galassia Sagittario risulta essere
molto elevata, circostanza che deve aver reso la
formazione dei bracci un evento piuttosto rapido in tempi
astronomici.
Il risvolto forse più interessante che esce dalla simulazione dei
ricercatori della UC Irvine è che la Sagittario tornerà a trasferire
materia alla nostra galassia fra circa 10 milioni di anni, quando la
"colpirà" sul lato meridionale. Tutto ciò rende evidente come
l'attuale aspetto del nostro sistema stellare sia temporaneo e come
un ipotetico osservatore lontano centinaia di milioni (o miliardi)
di anni luce possa vedere la Galassia completamente diversa da come
noi oggi la conosciamo. |