26 Set 2011

 

L'invisibile caduta dell'UARS

 

Il grande clamore sollevato dal rientro in atmosfera dell'Upper Atmosphere Research Satellite (UARS) si è spento improvvisamente dopo che i frammenti del vecchio laboratorio sono svaniti nel nulla.  Per quanto è dato sapere, nessuno ha avuto modo di assistere direttamente all'infuocata caduta dell'UARS attraverso l'atmosfera, e nessuno sa dove siano finite le due dozzine di frammenti che sicuramente erano troppo massicci per venire dissolti dall'attrito.
Nella fase di rientro il moto del satellite era così caotico (anche a causa della lunga struttura) che non è stato possibile stimare con precisione nemmeno il tempo in cui l'UARS ha fatto il suo ingresso in atmosfera, sicuramente compreso fra le 03:23 e le 05:09 (ora di Greenwich) di sabato mattina.
I dati a disposizione indicano che la frammentazione è probabilmente iniziata sopra le coste orientali dell'Africa, è proseguita sull'oceano Indiano, sul Pacifico, poi attraversato il Canada, il nord dell'Atlantico, fino forse a raggiungere le coste occidentali dell'Africa. Nell'improbabile eventualità che qualche frammento non sia finito negli oceani, può essere caduto o in Africa o, più facilmente, in Canada. Anche se così fosse, vista la sterminata superficie di quest'ultimo, è davvero difficile che
qualcosa possa essere casualmente recuperato.
Secondo i calcoli della NASA, alcuni fra i frammenti più pesanti dovrebbero superare il quintale, fino a un massimo di 158 kg. Nessuno di essi dovrebbe risultare particolarmente tossico per l'ambiente, non contenendo composti radioattivi ed essendo da tempo esaurita qualunque forma di combustile. Nella foto in alto è ripreso il momento in cui il braccio meccanico dello shuttle rilasciava in orbita l'UARS. Era il 15 settembre 1991.

 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: Joint Space Operations Center at Vandenberg Air Force Base, NASA