Il grande clamore sollevato dal rientro in atmosfera dell'Upper
Atmosphere Research Satellite (UARS) si è spento improvvisamente
dopo che i frammenti del vecchio laboratorio sono svaniti nel nulla.
Per quanto è dato sapere, nessuno ha avuto modo di assistere
direttamente all'infuocata caduta dell'UARS attraverso l'atmosfera, e
nessuno sa dove siano finite le due dozzine di frammenti che
sicuramente erano troppo massicci per venire dissolti dall'attrito.
Nella fase di rientro il moto del satellite era così caotico (anche
a causa della lunga struttura) che non è stato possibile stimare con
precisione nemmeno il tempo in cui l'UARS ha fatto il suo ingresso
in atmosfera, sicuramente compreso fra le 03:23 e le 05:09 (ora di
Greenwich) di sabato mattina.
I dati a disposizione indicano che la frammentazione è probabilmente
iniziata sopra le coste orientali dell'Africa, è proseguita
sull'oceano Indiano, sul Pacifico, poi attraversato il Canada, il
nord dell'Atlantico, fino forse a raggiungere le coste occidentali
dell'Africa. Nell'improbabile eventualità che qualche frammento non
sia finito negli oceani, può essere caduto o in Africa o, più
facilmente, in Canada. Anche se così fosse, vista la sterminata
superficie di quest'ultimo, è davvero difficile che
qualcosa possa essere casualmente recuperato.
Secondo i calcoli della NASA, alcuni fra i frammenti più pesanti
dovrebbero superare il quintale, fino a un massimo di 158 kg.
Nessuno di essi dovrebbe risultare particolarmente tossico per
l'ambiente, non contenendo composti radioattivi ed essendo da tempo
esaurita qualunque forma di combustile.
Nella foto in alto è ripreso il momento in cui il braccio
meccanico dello shuttle rilasciava in orbita l'UARS. Era il 15
settembre 1991. |