A circa 12 milioni di anni luce
di distanza dalla Terra, nella costellazione del Centauro, c'è NGC
5253, una galassia nana dalla forma ellittica che ha una
peculiarità: la sua luce appare dominata da una intensa radiazione
blu proveniente da giovani e grandi stelle presenti nelle sue
regioni più interne, dove è in atto un consistente processo di
formazione stellare.
Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che le galassie nane
appartenenti all'universo locale non hanno una quantità di polveri
ed elementi più pesanti dell'idrogeno e dell'elio sufficienti a
innescare il fenomeno palesato da NGC 5253, sono infatti soprattutto
i cosiddetti metalli a favorire la nascita delle stelle delle ultime
generazioni.
Al contrario, la produzione stellare in NGC 5253 (che è il
rappresentante più vicino di una categoria di galassie con simili
caratteristiche, note come Blue Compact Dwarf) sembra derivare
direttamente da nubi molecolari formate quasi esclusivamente di
idrogeno ed elio, molto simili a quelle che hanno dato vita alle
prime stelle dell'universo. Per tale motivo, questa galassia e tutte
quelle con le stesse caratteristiche sono un laboratorio ideale nel
quale testare i modelli sulla formazione delle prime strutture
complesse dell'universo.
Resta però da capire che cosa possa aver attivato in NGC 5253 una
produzione stellare intensa come quella osservata. Gli astronomi,
grazie anche alle recenti osservazioni del telescopio spaziale
Hubble, che ha prodotto fra l'altro l'immagine qui presentata,
ritengono che la causa vada ricercata nel gruppo di galassie al
quale la nana peculiare appartiene, vale a dire quello di Centaurus
A e Messier 83. Sarebbe proprio l'influenza gravitazionale di
quest'ultima, la più vicina a NGC 5253, a disturbare la struttura
della nana e a "risvegliare" le nubi primordiali ancora conservate
all'interno di quest'ultima. Un'ipotesi che però resta in attesa di
conferme.
by Michele Ferrara |
credit: ESA/Hubble & NASA |
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