HR 8752 è una stella ipergigante che ha un diametro
centinaia di volte più grande di quello del Sole e una luminosità
circa 250000 volte superiore. Quel tipo di stelle sono così rare che
pur essendo visibili a distanze immense se ne conoscono solo una
dozzina nella nostra galassia e questo è un limite per chi vuol
capire come evolvono sul breve periodo.
Vi è in particolare una fase che interessa le ipergiganti, nota come
"vuoto evolutivo giallo", che dura pochi decenni, durante i quali la
stella perde materia nei suoi strati più esterni e varia la propria
temperatura superficiale. Per raccogliere informazioni su quella
fase, il Netherlands Institute for Space Research di Utrecht
(Olanda) avviò nel lontano 1985 una campagna di osservazioni
spettrali di HR 8752, la cui luminosità era rimasta pressoché
invariata dall'inizio del '900, mentre nei primi anni '80 aveva dato
segnali di risalita. Di pari passo aumentò la temperatura, che salì dagli iniziali 5000°C agli
8000°C degli anni più recenti. Diretta conseguenza della variazione
della temperatura, legata al variare del diametro, sceso da 750 a
400 volte quello del Sole, è stata una netta variazione della sua
classe spettrale, passata da F ad A.
Secondo i ricercatori che si sono occupati del lungo monitoraggio
di HR 8752 (fra i quali Kees de Jager e Hans Nieuwenhuijzen), parte
della responsabilità di cambiamenti così profondi negli strati
esterni dell'ipergigante è da attribuire alla ionizzazione di grandi
quantitativi di idrogeno ed elio.
Nel grafico in alto, la curva rappresenta la variazione di
temperatura mostrata da HR 8752 nel corso dell'ultimo secolo.
E' evidente la brusca impennata
iniziata a metà degli anni '80.
by Michele Ferrara |
credit: Royal Observatory of Belgium,
Netherlands Institute for Space Research di Utrecht |
|