Dopo aver creduto per decenni che
la nascita del nostro sistema solare
fu innescata dall'onda di pressione di una supernova, una nuova
ricerca dimostra invece che dobbiamo la nostra esistenza ad un
fenomeno incommensurabilmente più modesto: il vento di una stella
gigante.
A sostenere questa nuova teoria sono Haolan Tang e Nicolas Dauphas,
dell'Università di Chigaco, i quali hanno condotto uno studio
sull'abbondanza di ferro-58 all'interno di vari campioni di
meteoriti, scoprendo che quell'elemento è uniformemente distribuito
e che non è presente in quantitativi tali da far ipotizzare
l'esplosione di una supernova nei pressi della nube protosolare.
Precedenti ricerche analoghe effettuate sul ferro-60 (che per questo
tipo di studi ha la stessa valenza del ferro-58) avevano messo in
evidenza abbondanze sicuramente compatibili con l'ipotesi della
supernova, ma finora le meteoriti erano state esaminate come
agglomerato di vari elementi, senza rimuovere impurità che avrebbero
potuto falsare i risultati. Tang e Dauphas hanno invece disciolto i
campioni da esaminare in una soluzione, procedimento che ha permesso
di rimuovere le impurità e di isolare anche minime quantità di
ferro-58.
I nuovi risultati dicono che l'abbondanza di quell'isotopo è
compatibile con quella media dello spazio interstellare, il che
significa che nessuna supernova è intervenuta ad avviare la nascita
del sistema solare. I ricercatori dell'Università di Chigaco
propongono a questo punto un innesco diverso per la sua formazione, rappresentato dai forti venti di una stella gigante,
attraverso i quali l'astro si liberò di una parte dei suoi strati
più esterni, già ricchi di metalli più leggeri del ferro. Tale
meccanismo sarebbe in grado di spiegare anche l'anomala abbondanza
nelle meteoriti di alluminio-26, altro cavallo di battaglia dei
sostenitori dell'ipotesi supernova, mettendo probabilmente la parola
"fine" sulla questione.
by Michele Ferrara |
credit: University of Chicago’s Origins Laboratory |
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