Scott Sheppard (del Department of Terrestrial Magnetism
alla Carnegie Institution of Science di Washington, D.C.), già
co-scopritore di numerosi piccoli satelliti dei pianeti giganti,
ha aggiunto altre due lune di Giove alla sua folta lista.
Si tratta
di due oggetti individuati per la prima volta il 27 settembre 2011,
con il Magellan Telescope (6,5 metri di diametro) del Las Campanas
Observatory e poi ripetutamente fotografati per stabilirne le orbite,
che sono risultate molto ampie, tanto che le due lune, denominate
provvisoriamente S/2011 J1 e S/2011 J2, impiegano ben 580 e 726
giorni per completarle. Nelle foto qui sopra vediamo S/2011 J2
ripreso con un intervallo di 40 minuti. Giove è fuori dal campo
inquadrato, mezzo grado più in basso.
Oltre che ampie, le orbite sono anche piuttosto inclinate ed
eccentriche, e il moto delle nuove lune è retrogrado, come quello di
numerosi altri piccoli satelliti irregolari di Giove. Il diametro di
S/2011 J1 e S/2011 J2 è stimato prossimo ad appena 1 km, valore che
se verificato li eleggerà a più piccoli satelliti del sistema
solare. Con queste due, il numero delle lune di Giove sale a 66, ma
Sheppard è convinto che ne esistano almeno un centinaio di quelle
dimensioni attorno allo stesso Giove e numerose altre attorno a
Saturno, Urano e Nettuno.
Tutti i satelliti piccoli, irregolari e con orbite particolarmente
eccentriche, inclinate e retrograde sono il frutto della cattura
gravitazionale da parte del pianeta attorno al quale orbitano, e
proprio per tale motivo possono fornire informazioni interessanti
sulle prima fasi di vita del sistema planetario. Oggi infatti i
pianeti non hanno meccanismi efficienti per la cattura permanente di
satelliti e se questi mostrano orbite stabili significa che furono
catturati in un'epoca in cui le condizioni erano diverse. Capirle
aiuterà a descrivere con maggiore precisione lo scenario nel quale i
pianeti stessi si formarono.
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by Michele Ferrara & Marcel
Clemens |
credit: Scott Sheppard, Las Campanas Observatory |
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