Con l'Atacama Pathfinder Experiment (APEX), progetto apripista
di ALMA (Atacama Large Millimeter-submillimeter Array), alcuni
ricercatori guidati da Alvaro Hacar (Observatorio Astronómico Nacional-IGN, Madrid, Spain)
hanno compiuto interessanti osservazioni in una grande nube
molecolare posta nella costellazione del Toro, a 450 anni luce di
distanza dalla Terra.
In quella regione celeste, l'antenna di 12 metri di diametro di APEX (collocata
a 5000 metri di altezza, sull'altopiano cileno di Chajnantor) si è
soffermata su due filamenti di gas e polveri, noti come Barnard 211
e 213, che in luce visibile sono totalmente oscuri (foto di
sinistra), ma che alle lunghezze d'onda a cui è sensibile APEX,
quelle millimetriche, si rivelano essere strutture complesse che
contengono bozzoli di stelle appena nate e altri ancora in fase di
formazione (foto di destra).
Quando all'inizio del XX secolo Edward Emerson Barnard compilò
il suo catalogo di nebulose oscure le interpretò giustamente come
polveri che schermavano la luce di stelle più lontane.
Oggi sappiamo
che quelle nebulose sono anche la culla di nuove stelle, e il fine principale della
giovane astronomia millimetrica e submillimetrica, che avrà il suo
apice con ALMA, è proprio quello di studiare le primissime fasi
evolutive delle stelle, scovando i loro embrioni all'interno delle
nubi di gas e polveri oscure.
E' semplice notare come dentro Barnard 211 (il tratto di
filamento di destra) i bozzoli stellari siano solo accennati, mentre
in Barnard 213 (il tratto più a sinistra) la forma delle neonate
stelle è decisamente più definita.
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by Michele Ferrara & Marcel
Clemens |
credit: ESO, Observatorio Astronómico Nacional-IGN |
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