17 Feb 2012

 

APEX vede nuove stelle nelle polveri oscure

 

Con l'Atacama Pathfinder Experiment (APEX), progetto apripista di ALMA (Atacama Large Millimeter-submillimeter Array), alcuni ricercatori guidati da Alvaro Hacar (Observatorio Astronómico Nacional-IGN, Madrid, Spain) hanno compiuto interessanti osservazioni in una grande nube molecolare posta nella costellazione del Toro, a 450 anni luce di distanza dalla Terra.
In quella regione celeste, l'antenna di 12 metri di diametro di APEX (collocata a 5000 metri di altezza, sull'altopiano cileno di Chajnantor) si è soffermata su due filamenti di gas e polveri, noti come Barnard 211 e 213, che in luce visibile sono totalmente oscuri (foto di sinistra), ma che alle lunghezze d'onda a cui è sensibile APEX, quelle millimetriche, si rivelano essere strutture complesse che contengono bozzoli di stelle appena nate e altri ancora in fase di formazione (foto di destra).
Quando all'inizio del XX secolo Edward Emerson Barnard compilò il suo catalogo di nebulose oscure le interpretò giustamente come polveri che schermavano la luce di stelle più lontane.
Oggi sappiamo che quelle nebulose sono anche la culla di nuove stelle, e il fine principale della giovane astronomia millimetrica e submillimetrica, che avrà il suo apice con ALMA, è proprio quello di studiare le primissime fasi evolutive delle stelle, scovando i loro embrioni all'interno delle nubi di gas e polveri oscure. E' semplice notare come dentro Barnard 211 (il tratto di filamento di destra) i bozzoli stellari siano solo accennati, mentre in Barnard 213 (il tratto più a sinistra) la forma delle neonate stelle è decisamente più definita.
 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: ESO, Observatorio Astronómico Nacional-IGN