Secondo una recente ricerca apparsa su Astrobiology, attorno alle
nane rosse è più ampio di quanto finora creduto lo spazio entro il
quale l'acqua può rimanere allo stato liquido sulla superficie di un
pianeta. Questa conclusione è particolarmente importante perché le
nane rosse rappresentano l'80% di tutte le stelle visibili nella
nostra galassia, e se si amplia la zona abitabile attorno ad esse
cresce di pari passo la probabilità che esistano forme di vita su
altri pianeti.
Essendo tali stelle molto più piccole del Sole (hanno dal 10% al 20%
della sua massa), sono anche molto meno calde, tanto che un pianeta
può conservare acqua liquida in superficie solo se vi orbita attorno
a distanze medie di poche decine di milioni di km. Queste condizioni
sembrano però divenire ora meno restrittive, almeno stando ai
risultati ottenuti da Manoj Joshi e Robert Haberle, fisici
atmosferici della
University of East Anglia (Inghilterra).
I due ricercatori hanno elaborato un modello sulla riflettività di ghiaccio e neve
presenti sulla superficie di ipotetici pianeti in orbita a varie
distanze attorno a due nane rosse realmente esistenti. Considerando
che ghiaccio e neve sono meno riflettenti verso le lunghezze d'onda
rosse, è stato possibile calcolare che quei pianeti possono
accumulare calore sufficiente a mantenere l'acqua allo stato liquido
fino a distanze maggiori del 10%-30% rispetto a quanto finora
pensato.
Questo risultato rende le nane rosse un target ancor più
interessante per i cacciatori di pianeti abitabili, che già le
preferiscono per il fatto che i loro pianeti più interessanti
compiono rivoluzioni misurabili in giorni, e quindi si presentano
frequentemente in transito, agevolando il loro studio.
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by Michele Ferrara & Marcel
Clemens |
credit: Astrobiology, University of East Anglia |
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