16 Gen 2012

 

La Phobos-Grunt è precipitata!

 

Dopo i problemi seguiti al lancio della sonda Phobos-Grunt, che le hanno impedito di iniziare il suo viaggio verso Marte e il suo satellite Phobos, i tecnici dell'agenzia spaziale russa Roscosmos non avevano molte speranze di salvarla da una caduta nell'atmosfera terrestre. E infatti ieri pomeriggio (17:45 GMT), dopo poco più di due mesi dal lancio, la sonda è rientrata in atmosfera disintegrandosi quasi completamente.
Secondo la Rascosmos, delle 14,9 tonnellate di massa iniziale, solo un paio di quintali sono caduti sul nostro pianeta, suddivisi in 20-30 frammenti diversi. La zona d'impatto viene data nell'oceano Pacifico, a circa 1250 km a ovest dell'isola di Wellington, al largo delle coste cilene.
Fino a sabato c'era ampia incertezza sui tempi del rientro, compresi fra le 16:41 e le 21:05 GMT, che quindi non facevano escludere la possibilità di una caduta dei frammenti sull'Argentina. La principale preoccupazione veniva dall'abbondante carburante a bordo della sonda, che sarebbe dovuto servire per tutte le operazioni attorno a Marte e su Phobos. Su quest'ultimo erano previsti prelievi di campioni di terreno da riportare sulla Terra. Se, come previsto, il combustibile si è incendiato e si è esaurito durante il disastroso rientro, non è chiaro il destino del cobalto-57, metallo radioattivo, anch'esso a bordo della sonda. Il quantitativo era comunque minimo e alla peggio ora è in fondo all'oceano.
Il fallimento della missione Phobos-Grunt è una grave perdita non solo in termini economici (170 milioni di dollari andati in fumo), ma anche e soprattutto scientifici, perché dallo studio dei campioni prelevati su Phobos sarebbero venute importanti informazioni sulla nascita dell'intero sistema solare. I pochi testimoni che hanno assistito al rientro della Phobos-Grunt lo hanno descritto simile a quello di un razzo Soyuz avvenuto il mese scorso e visibile nella foto in alto.
 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: Roscosmos