Ecco che cosa riesce a fare il
telescopio di 4,1 metri di diametro VISTA (Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy)
dell'ESO quando fotografa nell'infrarosso oggetti già spettacolari
in luce visibile: li rende ancor più spettacolari. Le Helix
Nebula è un oggetto celeste ben noto agli astrofili e agli
astronomi, ma così ricca di dettaglia non l'aveva mai vista nessuno.
Nota anche come NGC 7293 e Caldwell 63, la Helix è una delle nebulose planetarie più vicine
al nostro pianeta, dista infatti solo 700 anni luce, e anche per
questo motivo è relativamente semplice metterne in evidenza la
struttura, che in questa immagine di VISTA mostra una gran quantità
di filamenti gassosi, caratterizzati dalla presenza di innumerevoli
"nodi cometari", che si creano quando una locale concentrazione di
polveri scherma la radiazione ultravioletta proveniente dalla stella
che ha originato l'intera struttura, impedendo la dissipazione del
materiale retrostante.
La Helix Nebula si è formata in più fasi, attorno a 10mila anni fa,
a seguito dell'espulsione degli strati esterni di una stella giunta
alla fine del suo percorso sulla sequenza principale e in fase di
passaggio allo stadio di nana bianca. Ciò che rimane di quell'astro
è la stellina blu posta al centro della nebulosa.
A differenza di immagini precedenti ottenute con altri telescopi, la
ripresa di VISTA ha messo in evidenza moltissime stelle e galassie
di sfondo, facendo risaltare anche le nebulosità più esterne (le
sfilacciature rossastre) che si espandono su un'area ampia circa 4
anni luce. La parte più brillante dell'anello ha invece una
estensione di circa 2 anni luce. Trattandosi di un'immagine
infrarossa, i colori che vediamo sono ovviamente stati attribuiti in
modo covenzionale, assegnando blu, verde e rosso rispettivamente a
immagini ottenute con i filtri Y, J e K.
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by Michele Ferrara & Marcel
Clemens |
credit: ESO/VISTA/J. Emerson. Acknowledgment: Cambridge Astronomical Survey Unit |
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