27 Lug 2012

 

Più doppie del previsto fra le stelle azzurre

 

Si pensava che le stelle di massa maggiore, quelle oltre 10 volte più grandi del Sole, che brillano di luce bianco-azzurra (le cosiddette stelle di tipo O) fossero oltre che rare anche solitarie, nel senso che sembrava cosa certa che solo una piccola percentuale di esse fosse legata gravitazionalmente in sistemi binari. Ma una ricerca condotta con il Very Large Telescope dell'ESO da un team di ricercatori coordinati da Hugues Sana (University of Amsterdam) ha ora rivelato che quasi i 3/4 delle stelle azzurre hanno una stella compagna e che questa è spesso così vicina da provocare l'instaurarsi di uno scambio di materia fra i due astri, fino all'eventuale fusione in un unico astro.
La scoperta ha notevoli implicazioni. Intanto le stelle di tipo O condizionano pesantemente l'evoluzione delle galassie, perché con i loro intensissimi venti e la loro fase finale di supernova possono innescare o ostacolare (a seconda dei casi) la formazione di nuove stelle. Sono inoltre responsabili dell'emissione luminosa delle nebulose e dell'arricchimento in metalli dell'universo. Conoscere i dettagli della loro evoluzione è quindi fondamentale alla comprensione dell'evoluzione di tutto ciò che le circonda.
Ora sappiamo che ben il 20-30% delle stelle azzurre finisce col fondersi con una stella compagna, mentre prima si riteneva che ciò fosse un evento eccezionale. Almeno il 40-50% delle coppie si scambia materia e questo altera la loro massa, la loro luminosità e quindi il loro colore. Poiché quel colore concorre a formare il colore delle galassie che abitano e il colore delle galassie è un elemento primario nella caratterizzazione di queste ultime, va da sé che studiare galassie lontane senza avere informazioni precise sull'evoluzione delle stelle azzurre può portare a risultati fuorvianti.
 

by Michele Ferrara

credit: University of Amsterdam, ESO