Dopo un'accurata valutazione di
una serie di fattori, fra i quali i bassi livelli di interferenza
radio, la loro sostenibilità sul lungo periodo, le caratteristiche
fisiche del luogo e la disponibilità di una connettività a lunga
distanza, il comitato organizzatore del progetto Square Kilometer
Array (SKA) ha deciso che la più grande e potente rete di
radiotelescopi del pianeta sorgerà entro una dozzina di anni nelle
regioni semidesertiche del Sudafrica e dell'Australia, con
estensione alla Nuova Zelanda.
Inizialmente doveva essere scelto un solo sito dove distribuire le
centinaia e centinaia di antenne che nel loro insieme formeranno una
superficie ricevente di circa 1 km quadrato, ma visto l'impegno
finanziario già sostenuto dalle tre nazioni per realizzare gli
impianti necessari alla valutazione dei siti stessi, si è deciso
alla fine di utilizzare e integrare tutti gli strumenti già
costruiti.
Una volta ultimata, la rete di SKA avrà una risoluzione nelle
radioonde così elevata da permettere ricerche che oggi sono al di là
delle possibilità di qualunque strumento astronomico e sicuramente
consentirà di effettuare scoperte epocali. Con SKA sarà possibile
investigare come mai prima d'ora l'evoluzione delle prime stelle e
delle prime galassie, la natura dell'energia oscura, i campi
magnetici attorno a buchi neri e stelle di neutroni.
Il gigantesco strumento sarà inoltre in grado di fornire
informazioni sull'esistenza delle onde gravitazionali e di
analizzare la composizione chimica delle atmosfere degli esopianeti,
fino a capire se in quelle atmosfere esistono tracce riconducibili
alla presenza di vita in superficie.
by Michele Ferrara |
credit: Swinburne Astronomy Productions and the SKA Program Development Office |
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