18 Giu 2012

 

Asteroide 2011 AG5, impatto improbabile

 

Dopo aver scongiurato qualunque impatto con la Terra nel 2036 da parte del famoso asteroide Apophis, ora gli astronomi del Near-Earth Object (NEO) Observation Program, attivo presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, danno buone notizie anche per quanto riguarda un'altra minaccia, portata questa volta da un più anonimo asteroide, catalogato con la sigla 2011 AG5, che sembrava avesse qualche chance di venirci addosso nel 2040.
Scoperto l'8 gennaio 2011 con il riflettore di 1,5 metri dell'Osservatorio di Mount Lemmon (quando era di magnitudine 19,6), risulta avere un diametro di 140 metri e un potenziale distruttivo, in caso di impatto, paragonabile al doppio della più potente bomba nucleare fatta esplodere sul nostro pianeta. Potrebbe quindi devastare un'area ampia almeno un centinaio di chilometri.
I risultati delle ultime ricerche sui suoi parametri orbitali sembrano però ridimensionare ulteriormente la già piccola probabilità di una collisione con la Terra nel 2040, anche se gli astronomi del JPL preferiscono aspettare il prossimo periodo favorevole di osservabilità, fissato per l'autunno 2013, per dare un responso quasi definitivo. La certezza matematica si avrà invece solo nel febbraio 2023, quando 2011 AG5 si troverà a circa 1,8 milioni di km dal nostro pianeta: se in quell'occasione dovesse transitare all'interno di una zona critica, ampia solo 365 km, chiamata in gergo "keyhole" (buco della serratura), allora l'attrazione gravitazionale terrestre modificherà l'orbita dell'asteroide nell'esatta misura necessaria a collidere con esso al successivo appuntamento del 2040. Ad oggi, questa sgradita evenienza viene data probabile con una percentuale inferiore all'1%, ma già l'anno prossimo si è fiduciosi sul poterla ridurre quasi a zero.
 

by Michele Ferrara

credit: JPL/NASA