2 Mar 2012

 

C’è vita nella luce della Luna…

 

E' piuttosto difficile da credere che un grande telescopio professionale, addirittura un'unità del Very Large Telescope dell'ESO, possa essere puntato sulla Luna, per di più non nella parte illuminata, bensì in quella in ombra. Che ci sarà mai da vedere lì. Semplice, la luce della Terra.
Tutti abbiamo visto la cosiddetta luce cinerea, quella debole luminescenza che lascia intravedere con difficoltà le principali strutture superficiali della Luna, soprattutto 3-4 giorni prima e dopo la fase nuova. In quella luce c'è qualcosa che va ben al di là dell'elemento spettacolare e romantico, c'è la luce della Terra che rimbalzando sul nostro satellite torna verso di noi.
E allora? Allora già da tempo i ricercatori stanno studiando quella debole luce per trovarvi i segni della vita terrestre, così da costruire un modello che possa essere applicato alle atmosfere dei pianeti extrasolari. Dopo numerosi tentativi senza particolari successi, un team facente capo all'ESO ha sfruttato le proprietà della luce polarizzata per evidenziare la presenza di alcuni elementi chiave che in luce normale non sarebbero distinguibili.
Fra quegli elementi troviamo il biossido di carbonio, il metano, l'ossigeno e l'ozono, i quali se lasciati liberi nell'atmosfera si combinano piuttosto rapidamente e all'analisi spettrale non offrono righe particolarmente marcate, ma se invece vengono continuamente prodotti, spiccano nella luce di un pianeta. A produrli sulla Terra ci pensano gli esseri viventi, piante in particolare, e sono pertanto un segno distintivo della presenza di vita.
Osservando con opportune tecniche la luce cinerea della Luna è stato quindi possibile riconoscervi tracce riconducibili alla vita sul nostro pianeta, un buon inizio per cercarla anche altrove.
 

by Michele Ferrara & Marcel Clemens

credit: ESO