Sono
usciti su Geophysical Research Letters i risultati di una ricerca
basata sui dati raccolti dalla sonda Cassini nel 2010 durante un
flyby con Dione, satellite di Saturno con diametro di 1123 km, che orbita attorno al pianeta a una distanza paragonabile
a quella della Luna dalla Terra.
Autori della ricerca sono Robert Tokar
e Michelle Thomsen, del Los Alamos National Laboratory, i quali
hanno scoperto ioni di ossigeno molecolare (O2+)
nella tenuissima atmosfera che circonda Dione, atmosfera che è densa
come quella terrestre a quasi 500 km di altezza.
Secondo Tokar e Thomsen, l'ossigeno viene strappato dallo strato di
ghiaccio d'acqua che avvolge il satellite dal bombardamento di
particelle provenienti dalla potente magnetosfera di Saturno. Quelle
particelle impattano la superficie del satellite mentre questo
orbita velocemente attorno al pianeta (il periodo è di soli 2,7
giorni) e trasmettono così tanta energia alle molecole di ossigeno
(O2) da far perdere loro
uno o più elettroni.
L'aver constatato che l'ossigeno può essere prodotto anche su
piccoli corpi celesti, purché ci sia del ghiaccio d'acqua, lascia
ben sperare sulla possibilità che satelliti più interessanti, come
ad esempio Europa, possano avere anch'essi una discreta produzione
di quell'elemento e che questo possa combinarsi con altri elementi,
come il carbonio, per formare molecole basilari per la comparsa
della vita.
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by Michele Ferrara & Marcel
Clemens |
credit: NASA |
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