Si
chiama FourStar Galaxy Evolution Survey ed è un programma condotto
presso il Las Campanas Observatory in Chile, con il telescopio
Magellan di 6,5 metri di diametro e con una evolutissima camera di
ripresa (la FourStar), che grazie a cinque speciali filtri riesce a
riprendere immagini di lontane galassie in strettissime bande del
vicino infrarosso.
Con la FourStar è stato finora possibile calcolare la distanza di un
migliaio di galassie in una regione di cielo ampia appena un quinto
del disco lunare, permettendo così di costruire per quella piccola
area una mappa 3-D che ha portato all'individuazione di quello che è
attualmente il più distante ammasso di galassie rosse conosciuto.
L'ammasso in questione dista 10,5 miliardi di anni luce e annovera
una trentina di galassie piuttosto vicine le une alle altre
(indicate nei tre cerchi qui spra).
Nonostante in quella regione fossero già state effettuate in
precedenza altre ricerche simili con grandi strumenti, compreso
l'HST, mai prima d'ora quella struttura era emersa dal fondo
cosmico, e questo la dice lunga sulle potenzialità della nuova
camera applicata al Magellan.
Autori della scoperta e di un articolo con cui è stata presentata
nelle Astrophysical Journal Letters sono ricercatori dei
Carnegie Observatories e della Swinburne University of Technology. I
risultati della loro ricerca evidenziano anche come nell'universo
contemporaneo di quell'ammasso, circa 3 miliardi di anni dopo il Big
Bang, ci fosse una forte concentrazione di galassie, indice del
fatto che gli ammassi dell'epoca erano ancora in fase di rapida
crescita.
Grazie allo studio di quelle strutture sarà possibile capire in che
modo l'ambiente dell'epoca abbia influenzato l'evoluzione delle
galassie, facendole confluire in strutture più grandi, come,
appunto, gli ammassi
di galassie.
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by Michele Ferrara & Marcel
Clemens |
credit: Carnegie Observatories |
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