23 Mar 2012

 

Mercurio più dinamico del previsto

 

Dopo circa 100mila immagini e oltre 4 milioni di misurazioni raccolte dalla sonda MESSENGER (da Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry and Ranging), si inizia ad avere un quadro piuttosto preciso e insolito della struttura interna ed esterna di Mercurio.
Si era ad esempio per lungo tempo creduto che il piccolo pianeta si fosse rapidamente raffreddato dopo la sua formazione e fosse presto divenuto un pianeta morto, senza particolari dinamiche a livello di nucleo. Scopriamo invece, da due lavori pubblicati su Science da ricercatori di MIT, Carnegie Institution, Johns Hopkins University e Goddard Space Flight Center, che Mercurio ha un nucleo più interno di ferro circondato da uno spesso strato di ferro e zolfo, e che il tutto complessivamente occupa l'85% del raggio del pianeta (nel caso della Terra quel valore è solo del 15%).
Inoltre è stato scoperto che l'enorme nucleo ha influenzato per lungo tempo il sottile mantello e la crosta superficiale di silicati, tanto che il pavimento di alcuni crateri da impatto risulta essersi inclinato ben dopo la loro formazione, segno evidente di movimenti in profondità. Sono anche stati osservati casi di migrazione di intere zolle superficiali e anche in questo caso la causa viene attribuita allo spostamento di grosse masse a livello del nucleo esterno.
I risultati finora ottenuti dalle osservazioni di MESSANGER sembrano dunque indicare che Mercurio ha avuto un'evoluzione geologica ben differenziabile da quella degli altri pianeti rocciosi e soprattutto da quella della Luna, alla quale era finora stato ingiustamente accomunato.
 

by Michele Ferrara

credit: NASA/JHUAPL/CIW-DTM/GSFC/MIT/Brown Univ.
Rendering by James Dickson