26 Mar 2012

 

Spiegata la rapida crescita dei SMBH

 

Alcuni ricercatori delle università di Leicester (UK) e Monash (Australia) hanno proposto una valida soluzione al problema dei buchi neri troppo massicci presenti nel giovane universo. Esistono infatti al centro di numerose galassie primordiali dei super massive black hole (SMBH) con masse talmente grandi, fino a 10 miliardi di masse solari (quello al centro della Via Lattea arriva sì e no a 4 milioni), che spiegarne l'esistenza attraverso la semplice cattura di gas galattico che transita su un singolo disco di accrescimento è impossibile.
Il tasso di crescita attribuito a questo semplice meccanismo è così lento che per accumulare la massa di alcuni SMBH non basterebbe l'età dell'universo stesso, senza considerare il fatto che in realtà quegli oggetti sono arrivati alle dimensioni riscontrate in molto meno tempo, addirittura in un decimo dell'età dell'universo.
La nuova ricerca, supportata da simulazioni al computer, parte dal presupposto che l'accrescimento dei SMBH possa avvenire anche attraverso due distinti dischi, disposti a distanze diverse e aventi inclinazioni diverse, che dopo un tempo relativamente breve dalla loro formazione interagiscono, facendo perdere momento angolare al gas che li compone, il quale finisce presto per precipitare sul buco nero.
Il tal caso, la velocità di crescita dei SMBH arriverebbe ad essere anche 1000 volte superiore a quella che caratterizza un solo disco e ciò può spiegare efficacemente l'esistenza di oggetti tanto massicci in epoche relativamente vicine al Big Bang.
 

by Michele Ferrara

credit: Department of Physics and Astronomy, University of Leicester