In occasione del prossimo
transito di Venere sul disco del Sole (5-6 giugno), il telescopio
spaziale Hubble sarà utilizzato per una ricerca molto insolita:
distinguere la composizione dell'atmosfera di quel pianeta
attraverso l'osservazione della luce solare riflessa dalla Luna.
Detto così sembra un'operazione piuttosto complessa, e in effetti lo
è, ma il principio su cui si basa è molto semplice: quando Venere è
sul disco del Sole, una piccola parte della luce di quest'ultimo
filtra attraverso l'atmosfera del pianeta e acquisisce le tracce
degli elementi che la compongono. Una volta rimbalzata sulla Luna ed
entrata nel telescopio, lo spettrografo di quest'ultimo la può
analizzare. Sottraendo a questo punto dallo spettro totale il ben
noto spettro solare (e l'eventuale "inquinamento" dovuto
all'intermediazione della Luna), ciò che rimane è lo spettro
dell'atmosfera di Venere, e quindi le informazioni sulla sua
composizione chimica. La vera difficoltà sta nel fatto che la
componente attribuibile al pianeta sarà solo 1/100.000 del totale
della luce riflessa dalla Luna verso Hubble.
Questo strano modo di registrare il transito di Venere sul disco del
Sole (opportunità che non si ripresenterà fino al 2117) rientra in
una più ampia messa a punto del metodo che sarà utilizzato con i
telescopi della prossima generazione per analizzare le atmosfere dei
pianeti extrasolari, nell'intento di riconoscervi tracce ascrivibili
a forme di vita aliena.
Poiché allo stato attuale delle nostre conoscenze i pianeti con
maggiori probabilità di ospitare vita sono di dimensioni
paragonabili a quelle della Terra, testare il metodo su Venere è
un'occasione da non perdere, visto che il suo diametro è di poco
inferiore a quello del nostro pianeta.
L'immagine qui sopra, dominata dal cratere Thyco (80 km di
diametro), è stata presa con Hubble per una prima calibrazione degli
strumenti che saranno utilizzati durante il transito. Il telescopio
acquisirà spettri per tutta la durata del fenomeno, puntando la
stessa area per 40 minuti per ogni orbita di 96 minuti; la
differenza di 56 minuti corrisponde al tempo di interposizione della
Terra fra Hubble e la Luna.
by Michele Ferrara |
credit: NASA, ESA, and D. Ehrenreich (Institut de Planétologie et d’Astrophysique de Grenoble (IPAG)/CNRS/Université Joseph Fourier) |
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