10 Mag 2012

 

I SMBH bloccano la nascita delle stelle

 

Che i buchi neri supermassicci (SMBH) potessero ostacolare la formazione di nuove stelle all'interno delle galassie era già da tempo più che un sospetto. Ora, una nuova ricerca condotta con il telescopio spaziale Herschel da astronomi coordinati da Mathew Page (University College London's Mullard Space Science Laboratory, UK) sembra trasformare quel sospetto in una certezza.
Page e colleghi hanno confrontato i dati raccolti da Herschel nel lontano infrarosso e da Chandra nei raggi X su un campione di 65 galassie lontane fra 8 e 12 miliardi di anni luce, epoche in cui quelle strutture erano ancora in fase formazione ed erano caratterizzate da una rapida crescita del buco nero centrale e del numero di stelle, tanto che mediamente ci appaiono mille volte più brillanti di quanto sia oggi la nostra galassia.
Dalla ricerca è emerso che in quelle galassie dove l'attività del buco nero (visibile sotto forma di nucleo galattico attivo) è moderata, non si notano flessioni rispetto alla media nell'apporto luminoso infrarosso dovuto alle polveri riscaldate dalle nascenti stelle, e quindi la formazione di queste si mantiene su tassi elevati. Al contrario, nelle galassie con il nucleo più attivo e quindi con il buco nero più poderoso, la produzione di nuove stelle rallenta vistosamente, fino a poter essere del tutto inibita.
Dal momento che sia le stelle sia il buco nero crescono per la prevalente caduta di idrogeno sulla galassia, è evidente che quando il secondo raggiunge certe dimensioni e un determinato livello di attività, produce una tale quantità di radiazione da respingere quel gas fuori dalla galassia e il processo di formazione stellare rimane senza materia prima.
 

by Michele Ferrara

credit: ESA, University College London