Concluso il periodo di ridotta
operatività imposto dall'inverno marziano, il rover Opportunity ha
ora ripreso alacremente la sua attività esplorativa, ed è alle prese
con l'analisi di un mucchio di sabbia sferzato dal vento che sale
lungo il bordo del cratere Endeavour.
Il cratere è quello che vediamo in questa notevole immagine
panoramica, dalla quale è facilmente intuibile la posizione
sopraelevata di Opportunity. Osservando verso est e avendo il Sole
avviato al tramonto ad ovest, il rover ha fotografato anche la sua
ombra, dando così all'immagine anche un tocco artistico, se così
possiamo dire.
La scena si presenta in falsi colori per enfatizzare le differenze
fra i materiali che compongono il bordo del cratere, il suo fondo e
le varie dune di sabbia. In realtà parlare di falsi colori non è del
tutto corretto, perché in questo caso è stata più che altro esaltata
la loro saturazione. E' vero che le immagini acquisite da
Opportunity (e dagli altri rover marziani finora sbarcati sul
pianeta) sono originariamente in scala di grigi, ma vengono ottenute
attraverso appositi filtri che permettono di selezionare ben
determinati gruppi di lunghezze d'onda, che hanno una precisa
corrispondenza di colore in quella regione dello spettro che
chiamiamo "visibile" in quanto accessibile alla vista umana.
L'operazione di assegnare a ciascuna immagine raw il relativo colore
e di sommare tutte le immagini a formarne una singola comprensiva di
tutte le lunghezze d'onda riprese, altro non fa, dunque, che
produrre un'immagine i cui colori ricalcano abbastanza fedelmente
ciò che un astronauta vedrebbe osservando di persona quella stessa
scena.
by Michele Ferrara |
credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell/Arizona State Univ. |
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