28 Mag 2012

 

Luci sulla più grande estinzione di massa

 

Quando si parla di estinzioni di massa viene subito in mente quella che coinvolse i dinosauri e che fu causata dalla caduta di un asteroide (illustrata qui sopra). Ma prima di quella ce ne fu una ben più spaventosa, che portò alla scomparsa di circa il 90% delle specie vegetali e animali. Ci riferiamo allo sconvolgimento globale noto come "Great Dying" (grande estinzione, appunto) che si produsse 252 milioni di anni fa.
Non è chiaro quale evento la innescò, le ricerche più recenti indicano una serie di concause che includono riscaldamento globale, piogge acide, acidificazione e anossia degli oceani. Forti eruzioni vulcaniche o la caduta di uno o più oggetti dal cielo potrebbero solo in parte spiegare quel tipo di problematiche. Di certo c'è che quell'estinzione cambiò il corso dell'evoluzione della vita sulla Terra.
Si era finora creduto che per uscire da quella terribile crisi la biosfera avesse impiegato circa 30 milioni di anni, ma un lavoro appena pubblicato su Nature Geoscienze da Zhong-Qiang Chen (China University of Geosciences in Wuhan) e Michael Benton (University of Bristol) dà una nuova visione di quella ripresa, trovandola molto più veloce, appena 10 milioni di anni.
Studiando fossili e stratificazioni di fine Permiano e inizio Triassico, i due ricercatori hanno scoperto che nell'arco di quella estinzione vi furono recidive delle cause su un periodo di circa 5-6 milioni di anni e che già in quel lasso di tempo le varie forme di vita superstiti tentarono più volte di adattarsi alle nuove condizioni, dando origine a molte nuove specie, diversificando in tal modo la biosfera. Fu quella la svolta che avrebbe gradualmente portato alla comparsa dei dinosauri.
 

by Michele Ferrara

credit: Mark Garlick / Science Photo Library