31 Mag 2012

 

Il nostro ultimo transito di Venere

 

Per coloro che ritengono improbabile arrivare in piena salute al 2117, all'alba del 6 giugno prossimo ci sarà l'ultimo appuntamento con il transito di Venere sul disco del Sole. Sarà però necessaria una levataccia e sarà indispensabile avere l'orizzonte quanto più possibile sgombro nel punto in cui sorgerà il Sole. Dall'Italia si vedrà infatti l'ultima parte del transito con l'egresso di Venere, e prima si riuscirà a scorgere il Sole più lungo sarà lo scampolo di fenomeno visibile.
Gli osservatori più avvantaggiati saranno quelli geograficamente più ad est, meglio ancora se posti sulla costa adriatica o sugli Appennini. Meteo permettendo, l'unica vera insidia saranno le brume mattutine, quindi meglio optare per un sito di osservazione in altura.
I transiti di Venere si presentano in coppie, con un evento che segue di 8 anni l'altro e che si ripetono ogni 105 e 121 anni. Nel 1761 il fenomeno fu utilizzato per stimare la distanza di Venere dalla Terra (attraverso la triangolazione) e per risalire da quella misura alle dimensioni dell'intero sistema solare. Quell'anno Edmond Halley organizzò una grande campagna di osservazione alla quale aderirono 120 astronomi che si distribuirono in 62 località di 4 continenti. Le difficoltà da superare furono molte, a cominciare dalla necessità di portarsi appresso il tempo tarato a Greenwich, sotto forma di pendoli, il cui corretto funzionamento era fondamentale per il risultato finale.
A chi vuole seguire via web anche tutte le fasi non visibili dall'Italia consigliamo questo sito gestito dal National Solar Observatory (Arizona e New Mexico): http://venustransit.nso.edu.
 

by Michele Ferrara

credit: NSO, AURA, NSF, NASA/LMSAL