Un team di geofisici coordinato
da John Tarduno, della University of Rochester, ha effettuato una
ricerca dalla quale risulta che le pallasiti, un raro tipo di
meteorite, č verosimilmente nato dallo scontro fra asteroidi di
taglie molto diverse fra loro.
La struttura tipica delle pallasiti č quella che vediamo nella
sezione di campione di sopra, estratta dal meteorite di Esquel,
ritrovato in Argentina: cristalli brillanti di olivina verde,
immersi in una lucida matrice di ferro-nichel. Prima della ricerca
di Tarduno e colleghi, si credeva che le intrusioni dei metalli
nell'olivina fossero dovuti a semplice pressione di un nucleo fuso
di un asteroide verso il suo mantello. Ma ora i ricercatori della
Rochester hanno scoperto che piccolissimi grani metallici contenuti
nell'olivina risultano magneticamente allineati tutti verso la
stessa direzione, situazione che non č compatibile con le condizioni
fisiche della transizione nucleo-mantello degli asteroidi, dove le
temperature sono troppo alte per originare quella configurazione
magnetica.
Tutto diventa spiegabile ammettendo invece che il ferro iniettato
nell'olivina provenisse dal nucleo di un piccolo asteroide impattato
contro un altro molto pių grande. L'evento avrebbe fuso l'oggetto pių
piccolo, spandendo il suo contenuto di ferro sulla superficie
dell'oggetto pių grande, creando cosė la mistura delle pallasiti.
Nel breve tempo in cui la mescola č rimasta fluida, i grani di
metallo interni all'olivina hanno avuto modo di allinearsi con il
campo magnetico dell'asteroide grande. Successivi impatti minori
hanno poi staccato i frammenti di pallasite che sono stati ritrovati
sul nostro pianeta.
by Michele Ferrara |
credit: University of Rochester |
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