Anche se un po' eclissato dall'attenzione che sta raccogliendo
Curiosity, il veterano Opportunity continua la sua inarrestabile
missione sul pianeta rosso e aggiunge al suo ormai vasto campionario
un deposito di piccole sferule rocciose con diametro di circa 3
millimetri, la cui origine è ancora al vaglio degli esperti.
La scoperta è avvenuta in un sito del cratere Endeavour denominato
Matijevic Hill in onore di un capo ingegnere della NASA,
recentemente scomparso, che aveva avuto un ruolo importante in tutte
le missioni di rover su Marte. Nella foto in alto (somma di immagini
riprese nel vicino infrarosso, nel verde e nel violetto) vediamo uno
scorcio del sito, con alcuni affioramenti rocciosi che raggiungono i
30 cm di altezza.
Già in precedenza, quando Opportunity era all'inizio della sua
missione, si era imbattuto in piccoli "sassi" di forma sferica,
anche se di dimensioni maggiori, interpretati come concrezioni
create dalla azione dell'acqua, che si ritiene un tempo scorresse
abbondante su Marte. Interpretazioni alternative le vogliono invece
originate come lapilli durante eruzioni vulcaniche, oppure dalla
cristallizzazione di roccia fusa, o ancora a seguito dell'impatto di
grosse meteoriti. Le sferule ora scoperte complicano ulteriormente
il quadro e solo l'osservazione di un'ampia zona circostante potrà
far propendere per un'ipotesi piuttosto che per l'altra.
by Michele Ferrara |
credit: NASA/JPL-Caltech/Cornell Univ./Arizona State University |
|