Era stata lanciata a metà ottobre
del 1997 e dopo un lungo girovagare nel sistema solare, con due
incontri ravvicinati con Venere, uno con la Terra e uno con Giove,
era finalmente approdata nel 2004 all'interno dell'affollato sistema
di Saturno, del quale ci ha offerto una visione d'insieme mai
raggiunta in precedenza, a cominciare dal grande satellite Titano,
sul quale nel 2005 la Cassini aveva fatto scendere la minisonda
Huygens.
Sono passati 15 anni dal lancio e volendo fare un rapido bilancio
della missione non si può che affidarsi ai numeri che la riguardano:
6,1 miliardi di km percorsi, 444 gigabytes di dati scientifici
inviati sulla Terra, incluse oltre 300mila immagini, la cui
elaborazione e interpretazione ha portato alla pubblicazione di
oltre 2500 articoli scientifici. Inoltre, 12 lune visitate da vicino
e una lunga serie di scoperte che ha enormemente aumentato la nostra
conoscenza di Saturno e del suo sistema di anelli e satelliti. La
lunga durata della missione sta anche consentendo di capire come le
lentissime variazioni stagionali (ogni stagione dura 7,5 anni)
influiscono sulle strutture atmosferiche del pianeta e sulle
superfici ghiacciate dei satelliti.
E la parte più elettrizzante della missione deve ancora venire: nel
novembre 2016 la Cassini inizierà una serie di incontri sempre più
ravvicinati con Saturno, fino a sfiorare l'anello F, il più esterno
fra quelli più consistenti. Nell'aprile 2017, dopo un passaggio
radente con Titano la sonda di infilerà fra Saturno e il suo anello
più interno. Infine, per evitare eventuali contaminazioni degli
ambienti astrobiologicamente più interessanti, la traiettoria della
Cassini sarà puntata verso Saturno, nel quale affonderà
distruggendosi il 15 settembre 2017, a solo un mese dal ventesimo
anniversario.
by Michele Ferrara |
credit:
JPL/NASA |
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