Era un'ipotesi che già circolava
da tempo e ora è stata confermata da un gruppo di ricercatori della
University of Washington, che hanno esaminato ricchi depositi di
fossili presenti sulla Seymour Island, in Antartide: la grande
estinzione di fine Cretaceo che ha segnato la fine dei dinosauri fu
preceduta di pochissimo, in termini geologici, da un'altra
estinzione che colpì prevalentemente le specie marine e fiaccò gran
parte dell'ecosistema.
La prima delle due estinzioni fu innescata da una gigantesca e
lunghissima eruzione vulcanica avvenuta in una regione
corrispondente all'attuale India, che iniziò fra 300.000 e 200.000
anni prima dell'impatto dell'asteroide di Chicxulub e proseguì a
fasi alterne per circa 100.000 anni. L'eruzione finì col riempire
l'atmosfera sia di polveri e aerosol, in grado di schermare la luce
solare e causare periodi di freddo intenso, sia di anidride
carbonica e altri gas serra, responsabili di periodi di elevata
temperatura globale.
Questi sbalzi furono deleteri per numerose creature marine, i cui
residui fossili sono particolarmente abbondanti nei ricchi
giacimenti antartici. Attraverso analisi magnetostratigrafiche che
collocano temporalmente i fossili sulla base di come era orientato
il campo magnetico terrestre durante la loro sedimentazione, i
ricercatori hanno ricostruito in dettaglio gli effetti di quella
prima estinzione, separandola da quella prodotta successivamente
dalla caduta dell'asteroide e concludendo che quest'ultimo ha di
fatto dato il colpo di grazia a un ecosistema già gravemente
indebolito.
by Michele Ferrara |
credit: Eric Steig, Thomas Tobin, University of Washington |
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