I record sono fatti per essere infranti e ancora una
volta ad essere infranto è quello della galassia più distante: ne è stata
osservata una lontana 13,2 miliardi di anni luce e avendo essa
un'età stimata in quasi 200 milioni di anni, significa che è nata
appena 300-400 milioni di anni dopo il Big Bang, quindi al termine
della "dark age", l'epoca in cui la materia dell'universo, dopo le
violente fasi iniziali, aveva raggiunto uno stato di quiete e non
emetteva radiazione elettromagnetica.
Al termine di quel periodo, le prime stelle iniziarono a reionizzare
l'idrogeno neutro sparso in tutto l'universo e la luce fu. La nuova
galassia, scoperta grazie a osservazioni combinate dei telescopi
spaziali Hubble e Spitzer, si colloca proprio all'inizio della
cosiddetta "era della reionizzazione" ed è pertanto un oggetto
estremamente interessante per gli astronomi che si occupano
dell'evoluzione della materia e delle prime grandi strutture del
giovanissimo universo.
Rispetto a galassie lontanissime scoperte in precedenza, questa
volta ci sono maggiori certezze a riguardo della sua natura e
distanza, essendo stata la sua luce raccolta in diverse bande del
visibile e dell'infrarosso, e dunque limitando i margini di
incertezza. In realtà risulterebbe del tutto invisibile ai due
telescopi spaziali se questi puntassero direttamente sulla galassia,
ma il caso ha voluto che tra essa e i nostri strumenti sia
interposto un ammasso di galassie che attraverso il fenomeno della
lente gravitazionale ne amplifica di circa 15 volte la luce, rendendola visibile.
Denominata MACS1149-JD, la remotissima galassia risulta avere una
massa di appena l'1% di quella della nostra Via Lattea, confermando
l'ipotesi che le primissime galassie formatesi nell'universo erano
di dimensioni molto contenute.
by Michele Ferrara |
credit: Johns Hopkins University |
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