Ancora una volta è stato scoperto un nuovo minerale all'interno di
una meteorite. L'ultimo caso era stato quello della
wassonite, un
composto di zolfo e titanio rinvenuto in una condrite antartica. Ora
il nuovo minerale, chiamato krotite (in onore di Alexander N. Krot), è stato rintracciato sotto
forma di inclusione (foto qui sopra) incastrata in una meteorite
recuperata nel 1934 in Africa.
Annunciata sul numero di maggio-giugno della
rivista American Mineralogist, la scoperta ha avuto come
protagonisti Harold C. Connolly, Jr. e Stuart A. Sweeney Smith (City University of New York and the American Museum of Natural History),
che per primi hanno avuto occasione di esaminare l'inclusione
(denominata per il suo aspetto "uovo incrinato").
In un secondo tempo l'analisi è stata approfondita con
un'investigazione nano-mineralogica effettuata da Chi Ma (California Institute of Technology)
e con uno studio sulla diffrazione ai raggi X condotta da Anthony Kampf
(Natural History Museum of Los Angeles County).
Da tutti gli esami è emerso che la krotite è un ossido di calcio e
alluminio (CaAl2O4), formatosi in condizione
di bassa pressione e altamente refrattario. Sotto certi aspetti,
come per la disposizione atomica, il nuovo minerale assomiglia ad
alcuni tipi di calcestruzzo refrattario, la cui preparazione
richiede temperature di almeno 1500°C, e questo spiegherebbe perché
l'inclusione è rimasta intatta durante il passaggio attraverso
l'atmosfera.
Già un minerale contenuto in una meteorite ha buone probabilità di
risalire all'alba della formazione del sistema solare, se poi
aggiungiamo che per crearlo sono indispensabili temperature molto
elevate e basse pressioni, ecco che il quadro che viene a delinearsi
è quello dell'epoca della primissima formazione del nostro sistema,
quando la nube protoplanetaria (a bassa pressione) iniziava ad essere
investita dalla radiazione (ad alta temperatura) del protoSole. La
Terra doveva ancora nascere!
Ci sono dunque tutti gli elementi per ritenere che la krotite possa
essere uno dei più antichi minerali del sistema solare, se non il
più antico in assoluto, e che nelle sue proprietà fisico-chimiche si
possa leggere parte della storia di quella remota epoca.
Lo studio dell'inclusione non finirà qui perché vi sono altri
interessanti minerali al suo interno, fra i quali un altro composto
che potrebbe anch'esso non essere mai stato osservato prima. |