editoriale
I
nternet iniziava ad andarci stretto e così
abbiamo deciso di ampliare i nostri oriz-
zonti e la nostra offerta di informazione at-
traverso il supporto cartaceo. Dopo 3 anni
di pubblicazioni online, caratterizzati da un
numero incontenibile di accessi alle versioni
italiana e inglese del nostro sito, e dopo es-
sere stati ripetutamente esortati da un gran
numero di astrofili a portare in edicola il
nostro progetto, alla fine il passo è stato
praticamente inevitabile.
M
a che tipo di rivista dovevamo portare
in edicola per soddisfare sia i nostri
lettori sia i nostri inserzionisti? Sicuramente
non un clone di quelle già esistenti. Abbia-
mo quindi iniziato a progettare un qualco-
sa di diverso, concettualmente anche
nuovo e con un prezzo di copertina mai
più visto dai tempi della lira. Insomma una
rivista complessivamente più in linea con le
richieste e le abitudini del lettore di oggi di
quanto non possano esserlo prodotti pen-
sati nel secolo scorso e rimasti struttural-
mente invariati.
L
a diffusa tendenza fra gli astrofili a pre-
ferire brevi articoli di attualità, la neces-
sità per noi di offrire un prodotto comple-
mentare al nostro sito web e l’ormai con-
clamata inutilità di dare al lettore informa-
zioni che ottiene facilmente attraverso il
proprio computer, sono state le principali
motivazioni che ci hanno spinto a struttu-
rare la rivista così come la vedete: un con-
centrato di approfondimenti sulle scoperte
e sugli avvenimenti più recenti e più inte-
ressanti in ambito astronomico o in disci-
pline affini, intervallati dalla presentazione
di prodotti apparsi da poco sul mercato dei
telescopi (lungi da noi il voler dare a queste
ultime un valore di test tecnico).
C
he cosa abbiamo dunque deciso di la-
sciar fuori scegliendo un’impostazione
più snella? Intanto quelle 10-15 pagine ri-
tuali di effemeridi e fenomeni celesti del
mese, che per noi sarebbero state un co-
modo riempitivo, ma che contenendo dati
generalmente riferibili a una località media
e a condizioni di osservabilità che rara-
mente trovano riscontro nella realtà, si sa-
rebbero alla fine rivelate molto meno utili
di una qualunque videata personalizzata
che ciascuno può ottenere col proprio com-
puter, tramite uno dei numerosissimi plane-
tari freeware disponibili sul web.
A
bbiamo inoltre lasciato fuori i soliti test
di telescopi e accessori vari, perché
nella maggioranza dei casi vengono realiz-
zati da persone senza una specifica quali-
fica, senza i necessari strumenti di laborato-
rio e quindi all’insegna della soggettività,
quando non sotto l’interessata regia di
questo o quel marchio (cose ben note da
decenni!).
B
ando anche alla classica gallery fotogra-
fica, intanto perché vetrina di pochi pa-
gata da tutti, ma anche perché sul web,
strumento oggi alla portata di chiunque vo-
glia utilizzarlo, ci sono centinaia di migliaia
di immagini astronomiche, che proprio per
la tipologia del supporto attraverso il quale
vengono presentate, il monitor, hanno
quasi sempre una resa di gran lunga supe-
riore a quella della stampa.
E
infine bando alle letterine di “Mario
Rossi” da Milano, “Vincenzo Russo” da
Roma e “Gennaro Esposito” da Napoli, che
“casualmente” fanno domande proprio sul
prodotto pubblicizzato poco più in là; pro-
dotto meraviglioso, ovviamente…
Nemmeno l’editoriale sarà sempre pre-
sente: perché togliere spazio all’informa-
zione se non si ha qualcosa di veramente
utile da dire?
Q
uesto nostro modo di vedere la divul-
gazione della scienza e dell’astronomia
in particolare ci ha fatto crescere costante-
mente su Internet e ci ha fatto approdare in
edicola con un prodotto e con un prezzo di
copertina a nostro avviso (e speriamo anche
a vostro avviso) adatti al mercato attuale.
N
onostante il momento economico
tutt’altro che roseo, i nostri inserzionisti
hanno rinnovato la loro fiducia verso que-
sto ulteriore passo avanti, il che ci fa cre-
dere che la via intrapresa sia quella giusta.
S
icuramente qualche lettore storcerà il
naso di fronte al nostro discreto quanti-
tativo di pubblicità. Se può essere di con-
forto, si sappia che tre giorni prima di
andare in stampa abbiamo portato il
prezzo di copertina da 3,90 euro a 3,50
euro (40 centesimi/copia in meno non sono
una bazzecola per l’editore), proprio per
non far pagare anche al lettore quelle pa-
gine che ospitano la pubblicità.
O
ra “l’ardua sentenza” a voi lettori. Se
potremo contare sul vostro gradi-
mento e sul vostro passaparola avremo
maggiori probabilità di riuscire a rivitaliz-
zare un settore da molti considerato asfit-
tico e che da troppo tempo è in attesa di
vere novità. Che sia la volta buona?
M
ICHELE
F
ERRARA
Siamo anche in edi cola!