spettro della sua luce delle tracce che ri-
mangono stabilmente spostate o verso il
rosso o verso il blu rispetto ai campioni di
laboratorio, e il valore di quello sposta-
mento indica la velocità radiale dell’astro.
Se invece vi sono masse considerevoli in
orbita attorno alla stella (più pre-
cisamente attorno al comune bari-
centro), come ad esempio nane
brune o pianeti, allora il moto
della stella non sarà più rettilineo,
perché essa verrà tirata, anche se
di poco, verso ciò che le orbita at-
torno. Il tutto si traduce in un’alte-
razione della velocità radiale e
quindi in una lieve ma ciclica oscil-
lazione delle righe spettrali verso il
rosso e verso il blu, compatibile con
la disposizione delle masse del si-
stema rispetto all’osservatore.
Poiché l’ampiezza delle oscillazio-
ni è ovviamente commisurata alle
masse stesse, dal tipo spettrale
della stella si risale prima alla sua
massa, e da questa alla massa del
pianeta (o dei pianeti, o di altro).
PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
della Galassia), le sue righe spettrali mo-
strano un effetto Doppler compatibile con
l’entità del suo allontanamento o del suo
avvicinamento rispetto all’osservatore.
In altre parole, gli elementi chimici presen-
ti nell’atmosfera della stella lasciano nello
L
o spettrografo HARPS fotografato
durante un test di laboratorio.
[European Southern Observatory]
D
ue esempi di
segnali che
possono essere
erroneamente in-
terpretati come
transiti planetari:
una stella poco
luminosa che
eclissa parzial-
mente una più
brillante compa-
gna, e un sistema
ad eclisse pro-
spetticamente
molto vicino alla
stella osservata.