l'Astrofilo ottobre 2012 - page 13

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BUCHI NERI
L’anello mancante fra buchi
neri di taglia stellare e buchi
neri supergiganti è stato
alla fine scoperto e questa
volta gli astronomi hanno
prove schiaccianti. Il nuovo
scenario indica che qualun-
que massa abbiano i buchi
neri, sono tutti la somma di
un numero variabile di bu-
chi neri più piccoli, con il limi-
te inferiore rappresentato
da quelli di taglia stellare.
OTTOBRE 2012
l’
S
ullo sfondo la galassia spirale ESO 243-49,
all’interno della quale è stato scoperto il
primo indiscutibile esempio di buco nero di
massa intermedia. L’oggetto è circondato da
alcune stelle di grande taglia, la cui luce ge-
nera il punto blu indicato dal cerchietto rosso.
[NASA, ESA and S. Farrell (Univ. Sydney)]
N
ell'ultimo decennio gli astronomi so-
no andati più volte vicini alla scoper-
ta di una categoria di oggetti celesti
ampiamente previsti da numerosi lavori
teorici ma affatto facili da osservare: i buchi
neri di massa intermedia, in breve IMBHs,
da Intermediate-Mass Black Holes. La loro
esistenza colmerebbe l'enorme divario di
masse che c’è fra i "piccoli" buchi neri di ta-
glia stellare, quelli che nascono dal collasso
gravitazionale di stelle giganti con massa
compresa fra circa 3 e 20 volte quella del
Sole, e i buchi neri supergiganti ospitati nei
nuclei di molte galassie, la cui massa è com-
presa fra 10
6
e 10
9
masse solari. Mentre i
processi che portano alla nascita dei primi
sono piuttosto conosciuti, come si formano
i secondi è invece meno chiaro, ma sembra
assai probabile che siano il risultato della
fusione di buchi neri di taglia intermedia
appartenenti o alla medesima galassia o a
1...,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 14,15,16,17,18,19,20,21,22,23,...48
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