l'Astrofilo ottobre 2012 - page 14

BUCHI NERI
ASTROFILO
l’
galassie diverse che a loro volta si fondono.
Idea interessante, destinata però a rimanere
sulla carta in assenza di esempi concreti ri-
scontrati nella realtà.
Pur conoscendo gli effetti che gli IMBHs pos-
sono produrre sulle masse ad essi più vicine,
nella nostra galassia non ne sono finora stati
scoperti con certezza, quando invece di
quelli di taglia stellare se ne conoscono al-
cune decine, in aggiunta a quello supergi-
gante "nascosto" nel cuore della Via Lattea.
Nelle altre galassie, per ovvi motivi legati
alle grandi distanze, è relativamente facile
stanare solo buchi neri supergiganti e più
si osserva lontano meno probabilità ci sono
di individuare quelli di massa intermedia.
Anche per questi motivi, i primi incorag-
gianti tentativi volti a scoprirli sono stati
fatti all'interno della nostra galassia. La for-
tuna sembrava arridere agli astronomi nel
2004, quando alcuni astronomi coordinati
da Jean-Pierre Maillard, dopo aver rielabo-
rato dati ottenuti con il Gemini North Tele-
scope delle Hawaii, davano l'annuncio della
scoperta di un candidato IMBH posto a 3
anni luce di distanza da Sagittarius A*, il
ben più grande buco nero centrale. Deno-
minato GCIRS 13E, il nuovo oggetto era
un'intensa sorgente di raggi X, apparente-
mente formata solo da 7 stelle da 5 a 10
I
l buco nero su-
permassiccio
della Via Lattea
(qui sotto indi-
cato da una frec-
cia) potrebbe
essere circondato
da numerosi
buchi neri più
piccoli che stimo-
lano la forma-
zione di ammassi
stellari (esagerati
nell’illustrazione),
tutti ancora da
scoprire. [X-ray:
NASA/CXC/MIT/F.
K.Baganoff et al.;
Illustration: NASA
CXC/M.Weiss]
I
mmagine a falsi colori di CGIRS 13E,
un’intensa sorgente di raggi X con-
siderata a torto per alcuni anni il
primo caso di IMBH. [Gemini Obs.]
volte più grandi del Sole. La strut-
tura, vecchia meno di 10 milioni
di anni, si presentava piuttosto
compatta (0,065 anni luce) e dina-
micamente dominata da una
massa invisibile stimata in 1300
masse solari e interpretata come
un grande buco nero nato dalla
coalescenza di numerosi astri col-
lassati, appartenenti un tempo al
medesimo ammasso, ora ridotto
ai minimi termini.
La scoperta era piuttosto convin-
cente poiché lo scenario comples-
sivo era esattamente quello che ci
si attendeva di trovare attorno a
un buco nero di taglia intermedia.
Essendo infatti questa tipologia troppo mas-
siccia per derivare dal collasso di una sola
stella o da un sistema binario, non poteva
che trarre origine dalla fusione di più buchi
neri formatisi a breve distanza uno dall'al-
tro, in un ambiente ad alta densità stellare
come è appunto un ammasso di stelle. A di-
spetto dei presupposti favorevoli, la candi-
1...,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13 15,16,17,18,19,20,21,22,23,24,...48
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