l'Astrofilo febbraio 2014 - page 6

EVOLUZIONE STELLARE
ASTROFILO
l’
I
l diagramma di
Hertzsprung-
Russell è domi-
nato dalla
sequenza princi-
pale, che ospita le
stelle per tutto il
tempo in cui la
produzione di e-
nergia nel nucleo
è in equilibrio con
la forza gravita-
zionale. Il confine
fra stelle e nane
brune è nel tipo
spettrale L.
Secondo i modelli evolutivi degli anni '90,
ancora oggi ampiamente accettati (almeno
nel loro impianto generale), la minima
massa possibile per una stella dovrebbe es-
sere situata da qualche parte fra 0,070 M
e
0,077 M
(M
= masse solari). Al di sotto di
quel limite inizia il dominio degli oggetti
substellari, ovvero delle nane brune.
A prima vista sembrerebbe facile distingue-
re le stelle dalle nane brune sulla base delle
loro caratteristiche macroscopiche e attra-
verso l'analisi spettrale, ma non è così. Per
quanto diversa sia la fisica interna di quelle
due categorie di oggetti celesti, le loro pro-
prietà atmosferiche si sovrappongono in un
range spettrale che include i tipi M più a-
vanzati e i primi tipi L.
Per restringere il margine di incertezza, an-
cora negli anni '90 si ricorreva al test del
litio. Questo elemento chimico va incontro
a reazioni termonucleari a temperature che
sono leggermente inferiori a quelle del-
l'idrogeno, e pertanto in una stella è pre-
sente in quantità molto scarse (quando non
è del tutto assente), mentre in una nana
bruna la sua abbondanza può essere para-
gonabile a quella primigenia. Rilevare una
non trascurabile presenza di litio in un og-
getto di massa intermedia potrebbe dunque
essere decisivo alla comprensione della reale
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