l'Astrofilo febbraio 2014 - page 15

ASTRONAUTICA
ASTROFILO
l’
merosissimi detriti in
rotazione caotica sul-
l'asse. Indipendente-
mente da quanto ogni
singolo fattore influi-
sca sul moto orbitale, il
risultato finale è inva-
riabilmente il decadi-
mento dell'orbita e
quindi un'orbita ogni
giorno sempre diversa,
seppur di poco.
Nonostante l'impegno
quotidiano dell'SSN nel
ricalcolare quelle orbi-
te, la posizione di ogni
oggetto (satellite o detrito che sia) in ogni
istante è nota con una precisione non par-
ticolarmente elevata, 1 km circa. Questa ap-
prossimazione si traduce in un'ampia in-
certezza nella previsione di futuri impatti,
tanto che per ogni reale collisione attesa
vengono collezionati circa 10000 falsi al-
larmi. I gestori dei satelliti operativi, infor-
mati della possibilità di un impatto immi-
nente, sanno che c'è solo 1 probabilità su
10000 che quell'impatto avvenga davvero e
quindi non fanno nulla per modificare la
traiettoria dei satelliti stessi.
Cambiare l'orbita di un satellite significa
consumare carburante e quel consumo im-
previsto potrebbe finire con l'accorciare il
periodo operativo previsto del satellite,
con implicazioni commerciali certamente
non desiderabili. È quindi preferibile cor-
rere un rischio quasi inesistente piuttosto
che sprecare energia per muoversi di qual-
che chilometro.
In questo contesto si inserisce il progetto
STARE, il cui obiettivo principale è quello di
abbassare il margine di errore nella colloca-
zione spaziale di satelliti e detriti da 1 km
ad appena 100 metri o
anche meno.
Ciò ridurrà di due or-
dini di grandezza i fal-
si allarmi, cosicché la
probabilità di impatto
scenderà nelle succes-
sive 24 ore a 1 su 100,
un rapporto sicura-
mente meno trascura-
bile da parte dei ge-
stori di satelliti.
L'approccio di STARE
al problema è concet-
tualmente diverso da
quello del SSN, perché
invece di osservare sa-
telliti e detriti dal suo-
lo lo farà direttamente
dallo spazio, utilizzan-
do piccolissimi tele-
scopi alloggiati assie-
me ad altro payload
N
el video qui a
fianco vedia-
mo una simula-
zione della distri-
buzione della
spazzatura spa-
ziale. L’anello più
netto è formato
dai satelliti geo-
stazionari, men-
tre la massima
concentrazione di
detriti è presente
nelle orbite più
basse. [J.W. Tulp]
Sotto, tecnici in-
daffarati ad as-
semblare un na-
nosatellite della
costellazione
STARE. [LLNL]
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