l'Astrofilo gennaio 2012 - page 8

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ASTROBIOLOGIA
ASTROFILO
l’
per eliminare la luce stellare, che altri-
menti cancellerebbe la debolissima luce
oggetto della nostra ricerca.
Non è evidentemente la tecnica migliore,
in quanto applicabile solo a pianeti con or-
bite quasi complanari alla congiungente
Terra-stella, che per forza di cose mostrano
l’emisfero notturno solo per un breve
tratto dell’orbita, e che in definitiva non
sono del tutto al riparo da residue e dan-
nose infiltrazioni di luce proveniente dalle
stelle che li ospitano. Come fare?
Loeb e Turner propongono una soluzione
tanto semplice quanto raffinata. I pianeti
riflettono la luce delle stelle a cui sono le-
gati e la quantità della luce riflessa varia
con il quadrato della distanza (raddop-
piando la distanza stella-pianeta, la lumi-
nosità di quest’ultimo cala di 4 volte). Se
riuscissimo a seguire un pianeta extraso-
lare lungo tutta la sua orbita, il flusso lu-
minoso in arrivo da esso, nel caso fosse
abitato da una civiltà evoluta, sarebbe ca-
ratterizzato da una componente naturale
e da una componente artificiale, in propor-
zioni che variano con la fase del pianeta.
Più la fase è grande, maggiore è la super-
ficie planetaria che vediamo illuminata
dalla stella, e di conseguenza minore è
quella illuminata artificialmente. La fase
S
e una civiltà aliena sta monitorando i flussi
luminosi in uscita dal nostro pianeta, si sarà
già accorta della presenza di luce artificiale e
soprattutto avrà notato che quest’ultima è rac-
colta in grandi aree intervallate da ampi spazi
bui, e che il tutto si ripropone ogni 24 ore.
Da queste poche informazioni è già possibile
dedurre il periodo di rotazione della Terra e la
presenza di masse continentali intervallate da
immense distese di acqua. [NASA]
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