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GIUGNO 2013
COSMOLOGIA
ASTROFILO
l’
Uno dei più attuali di que-
gli ambiti è sicuramente
quello delle onde gravi-
tazionali, la cui esi-
stenza è prevista
dalla Relatività, ma
che non sono an-
cora state sco-
perte. Quel tipo
di onde si ge-
nera per tra-
sformazione
di energia gra-
vitazionale al-
l'interno di si-
stemi binari
composti di a-
stri collassati e
degeneri. Più i
due astri sono
massicci e vicini
fra loro, più la
trasformazione di
energia gravitazio-
nale in onde gravi-
tazionali, con conse-
guente perdita di mo-
mento angolare, è rile-
vante. Se ancora non pos-
siamo osservare direttamente
le onde gravitazionali possiamo
tuttavia misurare quella perdita di
momento angolare nei sistemi che le
emettono, cosa che si manifesta attraverso
un decadimento orbitale che porta a una lie-
vissima accelerazione del periodo di rivolu-
zione attorno al comune baricentro degli
astri che ne fanno parte, con conseguente
avvicinamento fra i medesimi.
Il requisito essenziale per rilevare la perdita
di momento angolare è quello di trovare un
sistema binario abbastanza stretto e mas-
siccio da rendere misurabili le variazioni con
gli strumenti attuali. Le due componenti del
sistema devono inoltre essere localizzabili e
caratterizzabili con precisione, avere orbite
quanto più piccole possibile e disposte fa-
vorevolmente rispetto all'osservatore, e al-
meno una delle due componenti deve
preferibilmente essere una stella di neu-
troni con massa superiore a 1,8 masse so-
lari. Al di sotto di questa soglia le teorie
alterna-
tive alla Relatività
non prevedono significative deviazioni nel-
le proprietà dello spazio-tempo attorno
alle stelle di neutroni in un sistema molto
stretto, mentre oltre 1,8 masse solari le pre-
visioni sulla quantità di momento angolare
trasformato in onde gravitazionali diver-
gono sensibilmente e ci sarebbe dunque la
possibilità di verificare se la Relatività fun-
ziona anche in presenza di campi gravita-
zionali eccezionalmente intensi, oppure se
in quegli ambienti estremi sono più affida-
bili altre teorie.
Che la teoria di Einstein funzioni al di sotto
di quella soglia non c'è dubbio, era già stato
dimostrato un paio di decenni fa dallo stu-
L
a pulsar PSR
J0348+0432 è
la più massiccia
attualmente co-
nosciuta, raggiun-
gendo le 2 masse
solari. La sua ele-
vata vicinanza a
una nana bianca
di massa modesta
la porta a muo-
versi ad alta velo-
cità sull’orbita che
descrive attorno
al comune bari-
centro, e ciò ha
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