l'Astrofilo maggio 2012 - page 46

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
una mongolfiera). L'entrata e l'uscita dalla
bolla avrebbero coinciso con improvvise va-
riazioni dell'intensità del campo magne-
tico, mentre all'interno della bolla, a causa
della più elevata temperatura, si sarebbe
dovuta misurare una minore densità ri-
spetto all'esterno. Trovare la giusta concor-
danza fra le caratteristiche del plasma e del
campo magnetico, utilizzando misure prese
con strumenti non progettati ad hoc, ha ri-
chiesto parecchio tempo, ma alla fine Col-
linson e colleghi (comparando i rilevamenti
della Venus Express con i modelli applicati
alla versione terrestre del fenomeno) sono
riusciti a individuare un HFA verificatosi il
22 marzo 2008, meno di una settimana fa
nel calendario di Venere!
La scoperta è interessante perché suggeri-
sce che la formazione di un HFA può essere
indipendente dal tipo di ostacolo incon-
trato dal vento solare: magnetosfera o
semplice atmosfera planetaria, a quanto
pare non fa una gran differenza, infatti in
entrambi i casi si ha la generazione di un
fronte d'urto che avvolge il pianeta, con ac-
cumulo di particelle cariche nella parte più
esposta al vento solare quando il campo
magnetico fluisce nella stessa direzione.
Se non è molto diversa la dinamica, sono
tuttavia diverse le conseguenze, perché su
Venere gli HFAs si sviluppano direttamente
nella ionosfera, quindi non molto lontano
dalla superficie. Questa circostanza, se-
condo i ricercatori coinvolti nello studio del
fenomeno, implica ampie variazioni nell'al-
tezza della ionosfera, ovvero del confine
fra ionosfera e spazio esterno.
Simulazioni al computer indicano che quel
confine possa alzarsi di oltre 200 km, non
poco se si considera che la ionosfera di Ve-
nere a riposo giunge ad altezze non di
molto superiori a quel valore. Insomma, il
suo spessore può raddoppiare.
Inevitabilmente, il rilascio di energia da parte
di un HFA venusiano ha profonde ripercus-
sioni sul fronte d'urto generato dal vento so-
lare. Nulla è invece ancora possibile dire circa
dirette conseguenza sugli strati più bassi del-
l'atmosfera di Venere, ma viste le bassissime
densità in gioco, è improbabile che vi siano
effetti anche lontanamente paragonabili a
quelli che si manifestano più in alto.
n
R
appresenta-
zione grafica
delle fasi salienti
dello sviluppo di
un HFA nell’at-
mosfera di Ve-
nere. Nel frame 1
l’energia si è ap-
pena liberata e
ricomincia l’ac-
culo di particelle
cariche del pla-
sma solare. Pro-
cendendo verso il
frame 9 l’atmo-
sfera si rilassa
sempre più, men-
tre nella regione
più esposta al
vento solare si
stanno nuova-
mente per rag-
giungere le
altissime tempe-
rature che inne-
scheranno il
successivo HFA
[ESA/C. Carreau]
1...,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45 47,48
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