PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
U
no dei pianeti
di KOI 961 (lo
.01) immaginato
in transito sul
disco stellare da
una posizione
prossima al pia-
neta più esterno
(lo .03). Si ritiene
che i tre pianeti
mostrino sempre
lo stesso emisfero
alla stella e siano
pertanto partico-
larmente inospi-
tabili, non bastas-
sero le elevate
temperature su-
perficiali medie.
La notizia della
scoperta di que-
sto straordinario
sistema planeta-
rio è stata data lo
scorso gennaio.
[Drew Taylor]
Q
uesto schema mette
a confronto le di-
mensioni di Marte e della
Terra con quelle di Ke-
pler-20 e, di Kepler-20 f
(dei quali abbiamo par-
lato sul numero di feb-
braio) e con quelle dei tre
pianeti del sistema di KOI
961. La soglia di rileva-
mento raggiunta dal te-
lescopio spaziale Kepler
lascia ormai senza parole:
possiamo individuare
qualunque pianeta in
transito entro 6000 anni
luce! [NASA/JPL-Caltech]
1,7 milioni di km (KOI 961.01) e 2,3 milioni
di km (KOI 961.03) hanno temperature su-
perficiali comprese fra i 450°C e i 200°C.
Ridotte distanze e alte temperature, abbi-
nate a masse modeste (non ancora deter-
minate con esattezza) lasciano dubbiosi
sulla possibilità che questi pianeti possie-
dano un’atmosfera. Se i pianeti di KOI 961
non sono interessanti dal punto di vista
dell’abitabilità, ciò non sminuisce l’impor-
tanza della loro scoperta, siamo infatti di
fronte al più piccolo sistema solare che si
conosca: una stella con diametro appena
doppio di quello di Saturno, alla quale ruo-
tano attorno piccoli pianeti su orbite altret-
tanto piccole, percorse in periodi compresi
fra appena 0,45 e 1,86 giorni.
Un’altra dimostrazione della grandissima
varietà di sistemi solari disseminati nel
cosmo che ci circonda.
Non meno bizzarri sono altri due sistemi
scoperti recentemente da Kepler e confer-
mati con osservazioni dal suolo. Si tratta di
Kepler-34 b e Kepler-35 b, due giganti gas-