GALASSIE
ASTROFILO
l’
un'impennata nel tasso di accrescimento
del buco nero centrale. Per giustificare
l'energia totale irradiata da IGR J12580+
0134, circa 10
50
erg, è sufficiente che nelle
fauci del mostro sia finita la metà della
massa di Giove.
Nikolajuk e Walter hanno seguito per oltre
un anno, con gli strumenti già menzionati,
l'affievolirsi della sorgente, riscontrando che
il suo comportamento è conforme a quello
atteso in un evento di distruzione mareale
di un pianeta gigante. Il flusso di raggi X ha
raggiunto il picco massimo in poche setti-
mane e le veloci variazioni osservate in
quella fase topica hanno permesso di sti-
mare la massa del buco nero centrale di NGC
4845, risultata prossima alle 300000 masse
solari. Secondo i due ricercatori (il cui lavoro
è recentemente apparso su
Astronomy &
Astrophysics
), l'oggetto attratto dal buco
nero non è andato completamente distrutto,
è stato bensì spogliato solo dei suoi strati più
esterni. Più precisamente si tratterebbe di un
pianeta gigante, o più probabilmente di una
nana bruna, con massa compresa fra 14 e 30
masse gioviane, delle quali non più del 10%
sarebbe finito sul buco nero, 2-3 mesi dopo
essere stato strappato via. A generare l'in-
tensa radiazione X sarebbe un alone di gas
ad altissima temperatura che circonda la ma-
teria in caduta. Se il quadro d'insieme sarà
confermato, è questa la prima volta che si
osserva un oggetto di taglia intermedia fra
pianeti e stelle fare quella fine, così come è
la prima volta che si hanno evidenze del-
l'alone ipertermico dal quale il flusso X si ir-
radia. Nikolajuk e Walter non escludono che
ciò che rimane dell'oggetto predato sia en-
trato in orbita attorno al
buco nero.
Considerando il numero
dei protagonisti che stati-
sticamente possono pro-
durre un evento come IGR
J12580+0134, e conside-
rando inoltre che INTE-
GRAL sarebbe riuscito a
rilevarlo anche se il flusso
di raggi X avesse avuto
un'intensità 10 volte infe-
riore, gli autori si dicono
possibilisti sul fatto che e-
venti simili possano essere
individuati fino a distanze
di almeno 150-160 milioni
di anni luce. Poiché in una
sfera di quel raggio sono
presenti almeno 5000 ga-
lassie, il numero di eventi
attesi alla portata di INTEGRAL e Swift è di
poche unità in un decennio, quindi non
molti ma nemmeno rarissimi. Secondo Ni-
kolajuk e Walter, una conferma in tal senso
potrebbe venire dai database di quei due
satelliti, entrambi in orbita giusto da un de-
cennio, anno più anno meno.
n
uesto video
ricostruisce
la dinamica del
passaggio in
prossimità del
buco nero super-
massiccio di NGC
4845 di un pia-
neta gigante (o di
una nana bruna).
Al malcapitato
oggetto celeste
vengono strap-
pati via gli strati
più esterni, che
finiscono col pre-
cipitare sul buco
nero, producendo
un’intensa radia-
zione X. [ESA]
A fianco vedia-
mo invece una
mappa realizzata
tramite i dati IN-
TEGRAL in base al
flusso di raggi X
(17.3-80 keV) pro-
venienti nel pe-
riodo 2-11
gennaio 2011
dalla sorgente
posta al centro di
NGC 4845. L’in-
tensità del se-
gnale è indicata
secondo una scala
arbitraria. [ESA]
1...,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45 47,48