ASTROBIOLOGIA
ASTROFILO
l’
settimana, dopodiché è tornata al-
la precedente luminosità. Successiva-
mente, fra i giorni 1510 e 1570, la
stella in questione è andata soggetta
a una serie di cadute di luce comprese
fra pochi centesimi di magnitudine e
un picco clamoroso che è arrivato al
22%, vale a dire oltre 1/5 della super-
ficie coperto da qualcosa.
Per capire la portata dell'evento, si
consideri che un pianeta grande come
Giove in transito sul disco di una stella
grande come il Sole affievolisce la
luce di quest'ultimo di appena l'1%
circa. E KIC 8462852 è addirittura 1,5
volte più grande del Sole ed è anche
più luminosa (tipo spettrale F3, tem-
peratura superficiale 6750±120 K).
Sfortunatamente, nel 2013 un guasto
ha posto fine alla missione primaria di
Kepler e non è stato più possibile os-
servare la stella con quello strumento. I dati
a disposizione sono comunque stati suffi-
cienti alla Boyajian e a un suo folto gruppo
di collaboratori per una prima serie di valu-
tazioni, volte a escludere quante più cause
possibili alla base delle straordinarie cadute
di luce. Nel lavoro sono stati anche coinvolti
Jason Wright, astronomo presso la Penn
State University, noto per le sue ricerche teo-
riche sul riconoscimento di eventuali civiltà
aliene, e Andrew Siemion, direttore del Se-
arch for Extraterrestrial Intelligence (SETI)
Research Center della UCLA Berkeley.
Forte delle sue molteplici competenze, il
team di ricercatori ha passato in rassegna
tutte le possibili cause note in grado di spie-
gare il comportamento di KIC
8462852. Vediamole in sintesi.
1) Se la stella fosse molto gio-
vane o molto vecchia potrebbe
manifestare variabilità intrinse-
che di diversa natura, invece ri-
sulta essere una tranquilla stella
di sequenza principale, né par-
ticolarmente giovane né parti-
colarmente vecchia. 2) Se per
qualche anomalia la fotosfera
fosse saltuariamente interessata
da gigantesche macchie (del ti-
po di quelle solari ma molto più
grandi), potrebbero effettiva-
ciare migliaia di curve di luce al fine di tro-
vare tracce di transiti. Questo progetto di
“citizen science”, denominato Planet Hun-
ters, fu avviato nel 2011 come parte del più
vasto programma Zooniverse e affidato alla
supervisione dell'astronoma Tabetha Boya-
jian, della Yale University.
Poco dopo l'avvio di Planet Hunters, alcuni
volontari segnalano qualcosa di insolito: una
stella denominata KIC 8462852 (KIC sta per
Kepler Input Catalogue) mostra una curva di
luce assurda, con cadute di luce mai riscon-
trate in precedenza. Questa stella, che in fasi
di normalità ha magnitudine 11,7, dopo
circa 800 giorni di monitoraggio da parte di
Kepler si è affievolita del 15% in quasi una
I
n alto, imma-
gine infrarossa
presa con l’UKIRT,
nella quale KIC
8462852 mostra
una sospetta pro-
tuberanza sulla
sinistra (l’inter-
vallo fra le linee
è 10”). A destra,
la stella ripresa
con il Keck, che
svela la presenza
di una possibile
compagna. [T.
Boyajian et al.]