l'Astrofilo febbraio 2012 - page 6

PLANETOLOGIA
Come forse il lettore ricorderà, parlando sul
numero di dicembre delle tecniche operative
di Kepler avevamo fatto notare che per sco-
prire con certezza qualcosa di simile alla
Terra a circa 1 unità astronomica di distanza
da una stella erano necessari almeno 3 anni
e mezzo, occorrendo 3 transiti sulla stella per
“omologare” la scoperta. Kepler 22b dista in
realtà dalla sua stella circa 0,86 unità astro-
nomiche e quindi il suo anno dura 290 giorni.
Dal momento che era stato uno dei primis-
simi candidati osservati da Kepler, appena tre
giorni dopo l’inizio della fase operativa, già
nell’agosto del 2011 sì è avuta la certezza
della sua esistenza. Sebbene distanza e pe-
riodo di rivoluzione siano nettamente infe-
riori a quelli della Terra, Kepler 22b si trova
nondimeno nel bel mezzo della zona abita-
bile della sua stella, per il semplice fatto che
quest’ultima, pur essendo anch’essa di tipo
G, è poco più piccola e poco più fredda del
nostro Sole, il che sposta la
zona abitabile verso
l’interno.
L
a regione di
cielo compresa
fra Cigno, Lira e
Drago, inqua-
drata dai CCD di
Kepler, con so-
vraimpresse le
posizioni dei can-
didati pianeti
scoperti fino al
febbraio 2011. Le
loro dimensioni
approssimative
sono indicate
nella legenda a
fianco. [NASA,
Wendy Stenzel]
E
cco l’impressionante piano focale della
camera da ripresa di Kepler, e
i 42 CCD di 2200x1024 pixel
ciascuno. Con i suoi 95
megapixel è più
grande dispositivo di
questo tipo inviato
nello spazio. Per evi-
tare la saturazione, i
CCD vengono letti ogni 6
secondi, ma i dati memorizzati
sono così tanti da non poter
essere utilizzati tutti.
[PD-USGOV-NASA]
ASTROFILO
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